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Zauli: "Perugia piazza da Serie A. quando vai in campo lo senti. Tedesco ha riportato entusiasmo"TUTTO mercato WEB
© foto di FEDERICO SERRA
Oggi alle 18:34Serie C
di Daniel Uccellieri

Zauli: "Perugia piazza da Serie A. quando vai in campo lo senti. Tedesco ha riportato entusiasmo"

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Lamberto Zauli, tecnico che in carriera ha allenato Perugia, Crotone e Juventus NG fra le altre , è intervenuto nel corso dell'appuntamento pomeridiano di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre. Mister, partirei dal Perugia, una realtà che lei conosce molto bene. Quest’anno la società ha cambiato tanto, affidandosi a quella che possiamo definire una sorta di operazione Amarcord: il ritorno di Tedesco, storica bandiera da giocatore, con Gaucci e Novellino a supporto. Fin qui i risultati sembrano dare ragione alla scelta: una vittoria e un pareggio nelle prime due giornate. È la strada giusta per risalire la china e uscire da una zona di classifica che, con tutto il rispetto per le altre, non rende giustizia al Perugia? "Ho avuto la fortuna di passarci, anche se di sfuggita, ma ho assaporato una società che, pur militando in Lega Pro, fa respirare calcio di Serie A. C’è tradizione, cultura, storia: e quando vai in campo lo senti, perché indossi una maglia importante. Il fatto che siano arrivati tre personaggi così amati può sicuramente aiutare l’ambiente. Poi, come sempre, la differenza la faranno i risultati. Certo, non è normale che una squadra, all’undicesima giornata, abbia già cambiato tre allenatori e due direttori sportivi: questo fa capire quante difficoltà ci siano state, fin dallo scorso anno. Adesso tutti sperano che questa sia la soluzione definitiva per risalire una classifica brutta, ma con tante partite ancora da giocare e con il valore del Perugia che può emergere. Lo diceva anche lei: Perugia è una piazza dove si respira calcio di categorie superiori. Ritrovare il sostegno dei tifosi, dopo le contestazioni, può fare la differenza? "Assolutamente sì. Dopo sette sconfitte consecutive e e una classifica preoccupante, è normale che la gente fosse esasperata e si fosse allontanata. L’arrivo di Tedesco, Novellino e Gaucci ha riportato entusiasmo, coinciso con la prima vittoria e un buon pareggio a Pontedera - che non è mai un campo semplice, soprattutto sul sintetico. È un buon inizio: la strada è lunga, ma la direzione è quella giusta. Vedremo col tempo quale sarà la forza di questo nuovo organigramma". Spostiamoci nelle zone alte del girone B: il Ravenna non è più una sorpresa, ma una solida realtà, come ha dimostrato vincendo anche lo scontro diretto con l’Ascoli. Secondo lei potrà mantenere questo ritmo per tutta la stagione? Sarà una lotta a tre con Arezzo e Ascoli? "Arezzo e Ascoli hanno più tradizione, ma conta il presente. Il Ravenna è partito forte, ha una società solida e un allenatore che conosce bene il gruppo dall’anno scorso. Anche se non hanno vinto il campionato, hanno costruito continuità e mentalità vincente. È un gruppo abituato a giocare per vincere e lo sta dimostrando. Con la forza della società e la bravura di tutti, può dar fastidio alle due favorite". Lei conosce bene anche il Crotone, nel girone C. Momento complicato, ma la squadra è lì, in zona playoff. Potrà restare in corsa fino alla fine nonostante le difficoltà? "Ogni squadra attraversa momenti difficili, e ora tocca al Crotone. È una squadra ben organizzata, con buoni giocatori, identità di gioco e una società forte. È normale che tre sconfitte consecutive abbiano creato un po’ di scoramento in una piazza esigente, ma resto convinto che abbia tutte le carte in regola per tornare a ridosso delle prime". Nel girone C, se nel B ci sono tre pretendenti, qui abbiamo Benevento, Catania e Salernitana come principali favorite per la promozione diretta? "Sì, sono tre società importanti, tre città che vivono di calcio. Gli stadi sono pieni, l’entusiasmo è da categoria superiore. Ma questo campionato è spietato: solo una sale direttamente, le altre dovranno affrontare i playoff, che sono sempre una lotteria. E non dimentichiamo il Trapani, che senza penalizzazione sarebbe lì con loro: sta facendo un campionato straordinario. È un girone bello e difficile, con tante squadre forti". Nel Girone A, invece, sembra che il Vicenza abbia qualcosa in più rispetto a Union Brescia e Lecco. È così? "Sì, il Vicenza è leggermente avanti. Quando giochi per vincere, la pressione arriva nei momenti di flessione, ma quest’anno la squadra ha le spalle larghe: viene da stagioni in cui ha solo sfiorato la promozione e ora ha fatto tesoro di quell’esperienza. Il pubblico trascina, la piazza è calorosa e preparata. Union Brescia, anche se è al primo anno, ha costruito una squadra molto competitiva, e il Lecco è la sorpresa solo a parole, perché ha giocatori importanti. Anche qui vedremo una bella lotta fino alla fine". Prima di salutarla, cambiamo completamente argomento: oggi è giornata di coppe europee, con tante italiane in campo. Partiamo dal Bologna, che lei conosce bene. Può davvero lottare per vincere l’Europa League? "Io penso di sì. Anno dopo anno il Bologna cresce, si consolida. L’ho visto recentemente a Parma: gioca un calcio europeo, piacevole, offensivo. È una realtà ormai importante del nostro calcio. Ho avuto la fortuna di giocare lì tre anni e so che è una città che vive il calcio con equilibrio e passione. Si è creato un ambiente ideale per fare calcio: società, allenatore, tifosi - tutti stanno remando nella stessa direzione". In Conference, invece, c’è la Fiorentina, reduce da un inizio di stagione complicato in campionato ma positivo in Europa. Si parla di Paolo Vanoli come possibile successore di Pioli: potrebbe essere l’uomo giusto? "Da fuori è sempre difficile giudicare. Qualche mese fa Pioli sembrava l’allenatore perfetto, eppure oggi è in difficoltà. Il calcio è così: ti mette davanti a stagioni bellissime o a momenti che sembrano senza via d’uscita, anche per tecnici esperti. Tutti noi amanti del calcio vogliamo vedere la Fiorentina ai vertici: la Conference è importante, ma la priorità deve essere il campionato. Serve ritrovare fiducia e sicurezza per risalire".