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Lupo: "Il Tacopina di Venezia non è lo stesso della SPAL. Ma spero si risollevi"
tmwradio
A TUTTA C con Claudia Marrone e Luca Calamai.
Ospite: Fabio Lupo
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Nel corso della diretta odierna di A Tutta C, trasmissione targata TMW Radio e dedicata al mondo della Serie C, è intervenuto il Direttore Sportivo Fabio Lupo, che, subito in apertura ha affrontato il fatto di cronaca che coinvolge l'attaccante del Padova Michael Liguori, condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi di reclusione per violenza sessuale: "È una tegola che non ci voleva. Se vogliamo banalizzare, anche da un punto di vista tecnico, perché proprio Liguori era stato decisivo nel big match contro il Vicenza e sembrava aver trovato quella continuità che gli era mancata in carriera e che non gli aveva di arrivare a palcoscenici più importanti. La sentenza comporta ora problemi anche di carattere morale, una notizia così va a interferire sotto tanti aspetti non solo individuali ma anche di squadra. L'organico però è forte, saprà assorbire una situazione del genere".
Il Padova è per altro una delle candidate alla promozione. Sarà un testa a testa con il Vicenza o il Renate farà fa terzo incomodo?
"Il testa a testa Padova-Vicenza ci sarà, ma il Renate potrà dare fastidio perché non ha pressioni ma ha una allenatore, Foschi, che le pressioni sa crearle, tenendo sempre alta la concentrazione: potrà essere protagonista fino alla fine, e la Serie C lo insegna, le sorprese sono sempre possibili. Penso magari anche a Trento, Lumezzane, Alcione, saranno quelle squadre che daranno fastidio. Senza dimenticare la Triestina, che ha una posizione di classifica ben al di sotto delle proprie potenzialità".
Sulla Triestina sta facendo abbastanza scalpore anche la querelle legata alla panchina...
"Che non ci sia una direzione sportiva e generale limpida, mi permetto, mi sembra abbastanza eclatante. E quando c'è confusione, quando c'è nebbia, è difficile che la nave arrivi in porto, si va a impantanare, salvo che non si abbia molta fortuna e si arrivi a riva senza neppure accorgersene: il rischio di fare brutti incidenti c'è".
Chi fatica è anche la SPAL. Tacopina ha però fatto bene a Bologna e Venezia, come si spiega questo momento di stanca degli estensi?
"L'ho involontariamente detto prima, quando in un club si fa della confusione, quando i ruoli non sono chiari e si vive alla giornata, i risultati sono poi quelli. Il Tacopina che ho conosciuto a Venezia non è purtroppo la stessa persona di Ferrara, piazza per la quale ho tanto affetto: il problema non credo sia stato tanto l'impatto quando il fatto che, almeno a mia sensazione, si sia circondato di persone che non lo hanno consigliato nella maniera giusta. E non dico nell'organigramma estense. Ma è sempre facile stare alla corte dell'imperatore, tanto chi crolla è poi lui, gli altri fuggono attraverso i corridoi del castello: il re spesso diventa nudo, come nel caso di Joe. Spero comunque che escano presto fuori da questo momento, per ricostruire quello che la tifoseria e la città meritano".
Ci sono tanti club nel Girone B che convivono con situazioni societarie complesse: non è mai facile trovare la quadra.
"La Serie C è una palude, soprattutto se sei stato tanto in categoria superiore: trovare la soluzione giusta non è mai facile, ma spesso la si trova trovando il tecnico giusto. Parlavamo prima di Foschi, quello che ha fatto con il Lecco è sotto gli occhi di tutti, e quest'anno il Pescara ha trovato la guida tecnica e caratteriale giusta: Baldini ha dato una grande scossa alla squadra, ha ridato stimoli giusti, una certa struttura. Ma è chiaro che c'è anche una struttura dirigenziale importante, perché non basta pagare gli stipendi, i risultati arrivano quando c'è un certo lavoro dietro: il buon organico e basta non funziona. Squadre buone ce ne sono, e credo che Ternana e Perugia, ritrovata una certa linearità, potranno dire la loro. Se devo scegliere, preferisco sempre una società forte con una squadra debole che il contrario, perché la squadra poi forte ci diventa".
Altro nodo spinoso, quello degli esoneri veloci: otto giornate, non sono un po' poche per sconfessare un progetto?
"Si parte spesso con l'idea di fare una scommessa della quale non si è neppure convinti, si prende magari il tecnico giovane o dalla Serie D per risparmiare qualcosa sullo stipendio e poi si scarica in immediato perché non si crede in lui: ma si torna alla coerenza, se faccio una scelta, in quella devo credere, e il discorso vale per tutte le categorie, anche per la Serie A, dove è stato esonerato uno come De Rossi dopo 4 giornate. Errore clamoroso, che però si fa prima o si fa dopo. C'è troppa incoerenza e superficialità nella scelta, situazioni dettate dall'incompetenza, siamo nell'era dell'imbarbarimento da internet dove tutti pensano di conoscere un allenatore solo perché lo vedono dal web. Eppure allenatori interessanti ci sono, penso a Fabio Prosperi della Pianese, che ha fatto bene in D e si sta confermando ora in C. Ma vanno seguiti, dal vivo, studiati e conosciuti. Per fare questo ci vuole competenza, ma si sta perdendo un po' il livello dirigenziale".
Il Padova è per altro una delle candidate alla promozione. Sarà un testa a testa con il Vicenza o il Renate farà fa terzo incomodo?
"Il testa a testa Padova-Vicenza ci sarà, ma il Renate potrà dare fastidio perché non ha pressioni ma ha una allenatore, Foschi, che le pressioni sa crearle, tenendo sempre alta la concentrazione: potrà essere protagonista fino alla fine, e la Serie C lo insegna, le sorprese sono sempre possibili. Penso magari anche a Trento, Lumezzane, Alcione, saranno quelle squadre che daranno fastidio. Senza dimenticare la Triestina, che ha una posizione di classifica ben al di sotto delle proprie potenzialità".
Sulla Triestina sta facendo abbastanza scalpore anche la querelle legata alla panchina...
"Che non ci sia una direzione sportiva e generale limpida, mi permetto, mi sembra abbastanza eclatante. E quando c'è confusione, quando c'è nebbia, è difficile che la nave arrivi in porto, si va a impantanare, salvo che non si abbia molta fortuna e si arrivi a riva senza neppure accorgersene: il rischio di fare brutti incidenti c'è".
Chi fatica è anche la SPAL. Tacopina ha però fatto bene a Bologna e Venezia, come si spiega questo momento di stanca degli estensi?
"L'ho involontariamente detto prima, quando in un club si fa della confusione, quando i ruoli non sono chiari e si vive alla giornata, i risultati sono poi quelli. Il Tacopina che ho conosciuto a Venezia non è purtroppo la stessa persona di Ferrara, piazza per la quale ho tanto affetto: il problema non credo sia stato tanto l'impatto quando il fatto che, almeno a mia sensazione, si sia circondato di persone che non lo hanno consigliato nella maniera giusta. E non dico nell'organigramma estense. Ma è sempre facile stare alla corte dell'imperatore, tanto chi crolla è poi lui, gli altri fuggono attraverso i corridoi del castello: il re spesso diventa nudo, come nel caso di Joe. Spero comunque che escano presto fuori da questo momento, per ricostruire quello che la tifoseria e la città meritano".
Ci sono tanti club nel Girone B che convivono con situazioni societarie complesse: non è mai facile trovare la quadra.
"La Serie C è una palude, soprattutto se sei stato tanto in categoria superiore: trovare la soluzione giusta non è mai facile, ma spesso la si trova trovando il tecnico giusto. Parlavamo prima di Foschi, quello che ha fatto con il Lecco è sotto gli occhi di tutti, e quest'anno il Pescara ha trovato la guida tecnica e caratteriale giusta: Baldini ha dato una grande scossa alla squadra, ha ridato stimoli giusti, una certa struttura. Ma è chiaro che c'è anche una struttura dirigenziale importante, perché non basta pagare gli stipendi, i risultati arrivano quando c'è un certo lavoro dietro: il buon organico e basta non funziona. Squadre buone ce ne sono, e credo che Ternana e Perugia, ritrovata una certa linearità, potranno dire la loro. Se devo scegliere, preferisco sempre una società forte con una squadra debole che il contrario, perché la squadra poi forte ci diventa".
Altro nodo spinoso, quello degli esoneri veloci: otto giornate, non sono un po' poche per sconfessare un progetto?
"Si parte spesso con l'idea di fare una scommessa della quale non si è neppure convinti, si prende magari il tecnico giovane o dalla Serie D per risparmiare qualcosa sullo stipendio e poi si scarica in immediato perché non si crede in lui: ma si torna alla coerenza, se faccio una scelta, in quella devo credere, e il discorso vale per tutte le categorie, anche per la Serie A, dove è stato esonerato uno come De Rossi dopo 4 giornate. Errore clamoroso, che però si fa prima o si fa dopo. C'è troppa incoerenza e superficialità nella scelta, situazioni dettate dall'incompetenza, siamo nell'era dell'imbarbarimento da internet dove tutti pensano di conoscere un allenatore solo perché lo vedono dal web. Eppure allenatori interessanti ci sono, penso a Fabio Prosperi della Pianese, che ha fatto bene in D e si sta confermando ora in C. Ma vanno seguiti, dal vivo, studiati e conosciuti. Per fare questo ci vuole competenza, ma si sta perdendo un po' il livello dirigenziale".
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