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Pordenone Calcio: Giovani ramarri crescono
mercoledì 25 novembre 2020, 08:34In Copertina
di Redazione TuttoPordenone
per Tuttopordenone.com

Pordenone Calcio: Giovani ramarri crescono

Maledizione Teghil o inevitabile dazio da pagare dopo il largo rinnovamento dell’organico messo a disposizione di Attilio Tesser per affrontare la seconda annata del Pordenone in cadetteria? Il tifo è fatto di passione e spesso si lascia andare a forme e riti scaramantici. Addossare però la responsabilità della pareggite neroverde al trasloco dei ramarri alla casa al mare ai più razionali sembra esagerato. Difficile anche motivare il cammino a passo lento della squadra solo con i torti subiti dai direttori di gara anche se è innegabile il fatto che alcune discutibilissime interpretazioni dei vari Di Martino, Camplone, Sacchi e Massimi sono risultate fortemente penalizzanti. Resta il fatto che nelle prime otto giornate il Pordenone ha incassato una sola vittoria, ottenuta in trasferta al Del Duca di Ascoli (1-0) e subito una sola sconfitta al Tombolato di Cittadella (0-2). Nelle altre sei gare ha dovuto dividere la posta in palio con Lecce (0-0) in Puglia e con Vicenza (1-1), Reggina (2-2), Chievo (1-1) e Monza (1-1) al Teghil. Sono stati sei pareggi che non hanno premiato a sufficienza ciò che Diaw e compagni hanno fatto vedere in campo.

Dopo lo straordinario biennio che ha portato il Pordenone prima alla storica promozione in serie B e poi al ruolo di sorpresa della cadetteria con la conquista delle semifinali playoff per la promozione in serie A la società ha deciso che era giunto il momento di ringiovanire l’organico. L’età media della rosa della passata stagione era di 27.1 anni. Quella di quest’anno è di 25.4. Possono vantare un organico più giovane solo Empoli (24.7) e Brescia (24.9). Ovvio quindi che si sia persa l’esperienza e la malizia di elementi come De Agostini, Strizzolo, Burrai, Mazzocco, Semenzato, Almici (oltre a Candellone, Gasbarro, Bocalon, Chiaretti e Di Gregorio). Giocatori che avevano ormai appreso e fatto loro gli insegnamenti e i dettami tattici di Attilio Tesser. I nuovi arrivati hanno in parte già dimostrato di valere il Pordenone, ma hanno bisogno di tempo per entrare completamente nei meccanismi di gioco del komandante. La malizia poi, dote preziosissima se non indispensabile nei frangenti in cui le cose non girano per il verso giusto, si impara solo con il tempo. Del resto la società non sembra avere fretta. Lo stesso Mauro Lovisa in avvio di stagione aveva dichiarato che il Pordenone stava iniziando un nuovo programma triennale al termine del quale avrebbe tentato la scalata in serie A. Obiettivo primario della società era allestire una rosa di giocatori giovani e di proprietà da allevare e valorizzare. Cosa che Attilio Tesser e il suo staff hanno già ampiamente dimostrato di saper fare con giocatori come Pobega e Di Gregorio (tanto per fare un paio di nomi) che però erano al Pordenone solo in prestito e della loro crescita hanno tratto beneficio principalmente Milan e Inter. Se anche la crescita de nuovi arrivati sotto l’abile guida del komandante sarà veloce e impetuosa il Pordenone saprà regalare pure in questo belle soddisfazioni al popolo neroverde come quelle dello scorso campionato e, perché no, anche migliori magari accorciando il programma triennale di re Mauro.