La guerra balorda contro Luis Henrique
Tutti contro uno. Luis Henrique è il nuovo perseguitato in casa Inter. Lo sarà fino a quando non verrà ceduto o dato in prestito, magari già a gennaio.
Non c’è verso. E’ un onda insensata che ha travolto l’esterno arrivato in estate.
Acquistato per fare l’alternativa a Dumfries e farlo rifiatare, è preso di mira con una modalità tipica della psicologia delle masse, con la stessa cattiveria che si usa quando si vuole distruggere qualcuno additandolo come iettatore.
Fin dal primo giorno in cui è arrivato in nerazzurro stampa e tifosi lo hanno individuato come un giocatore “scarso”, “il nuovo Dalbert”, uno che insomma “non può circolare”.
Nella giornata di ieri, dopo la brutta prestazione della squadra a Verona, la Gazzetta dello Sport ad esempio, poteva eleggere peggiore in campo Bastoni, Bonny, Lautaro o Sommer. Poteva farlo con quasi ogni componente dell’undici titolare. Ha scelto Luis Henrique. Colpevole di non tentare dribbling ed essere troppo timido.
La timidezza è dunque un reato più grave di qualunque altro parametro di valutazione.
Al punto che una domanda diretta sul giocatore, rivolta a Chivu in conferenza stampa, ha innervosito il tecnico, proprio perché si è reso conto che Luis Henrique è braccato.
Per la cronaca su 18 tocchi complessivi ne ha sbagliato solo uno, su cui è tornato riprendendo il giocatore che gli aveva tolto il pallone. Il cross ben calibrato per Bastoni non lo ha salvato dalla gogna.
Verso il brasiliano non si usano mezzi termini. Tutti compatti nel massacro sistematico che viene praticato con formidabile risolutezza.
La lista dei giocatori di qualità non abbastanza forti mentalmente o tecnicamente da impattare subito nel campionato italiano è lunghissima. Nell’Inter c’è la coda colpevolmente più estesa, principalmente perché con i giocatori di qualità c’è la pretesa che siano fenomeni o almeno campioni.
Luis Henrique, per intenderci, non credo sia un fenomeno, ma ha caratteristiche tecniche importanti, Viene dal campionato francese in cui ha potuto mettere in mostra le sue qualità grazie ad un modulo atipico come quello messo in scena da De Zerbi (1-3-2-5). Il brasiliano prima era ala sinistra, poi è stato spostato a destra, accentrandosi per supportare la manovra.
Luis Henrique viene giudicato diversamente da tutti gli altri perché è costato 25 milioni, una cifra considerata quasi astronomica per tollerarne l’insicurezza.
Perciò, giurano molti tifosi, se fosse stato pagato un paio di milioni o addirittura cresciuto nel vivaio, ci sarebbe stata molta più tolleranza.
Non è vero, come dimostra la storia. Tra i tanti esempi Dumfries venne bersagliato a lungo quando arrivò nel 2021. Riserva di Darmian per quasi tutto il girone d’andata, veniva incolpato di essere inadeguato, scarso tecnicamente e ignorato dai compagni. Poi da titolare venne incolpato di non avere iniziativa e in effetti l’olandese ricorreva spesso al passaggio indietro verso il compagno più vicino. Imposto da Inzaghi come titolare esplose molto più avanti e, tra l’altro, ha ancora i suoi detrattori. Instancabili.
Un caso ancora più eclatante è Kovacic. Fischiato e declassato a “mediocre” perché a 19 anni non riusciva a trascinare l’Inter. Devo ricordarvi la formazione?
Quando venne ceduto al Real Madrid c’erano tanti tifosi contenti.
Oggi, dopo 277 presenze complessive nel Real, Chelsea e Manchester City, il giudizio verso di lui da queste parti non è ancora cambiato.
Però si sente tanta gente che reclama l’inserimento di giovani.
Questi per avere un rendimento più sicuro, perché individuati come più predisposti di altri, devono costare dai 50, 60 milioni in su. Per questo le squadre inglesi e spagnole ci arrivano prima.
Se hai una capacità di spesa più bassa devi rischiare.
Oltre a questo, c’è anche il tema di come sia mutato nel tempo il criterio per giudicare i giocatori. Oggi i tifosi hanno più strumenti per valutare le scelte di un club, ma invece di dedicarsi al puro aspetto calcistico, al talento, la giocata, si guarda direttamente al costo, l’ingaggio e ad un rendimento che deve rispecchiare le proprie aspettative.
Luis Henrique ha un destino probabilmente già segnato all’Inter, ma mi chiedo se il suo rendimento non sarebbe stato migliore se invece di giudicarlo in modo tranchant, i tifosi lo avessero incoraggiato, anche più di altri (in fondo è un patrimonio dell’Inter) e la stampa non lo avesse preso di mira.






