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TMW RADIO - G.Galli: "Maradona un fenomeno. Il Milan non sarà una meteora quest'anno"
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Ospiti: Francesco Marolda e Giovanni Galli -
Maracanà con Marco Piccari e Cinzia Santangeli
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A TMW Radio, durante Maracanà, l'ex portiere Giovanni Galli ha parlato di Diego Maradona. Ecco le sue parole:
Un pensiero sulla scomparsa di questo campione:
"E' stato un piacere essergli stato vicino. Ci ha fatto vedere e gustare tanto. L'ho apprezzato da avversario, ma da compagno mi sono reso conto che era il più grande in assoluto. Genio e sregolatezza, fuori dal campo ha dato di tutto e di più. E' stato il più grande nonostante si fosse allenato poco. Chissà cosa avrebbe potuto fare seguendo un programma preciso. E poi era un ragazzo meraviglioso. Quando entrava lui si accendeva la luce, era un casinista ma aveva sempre una parola per tutti. Difendeva i suoi compagni, ma in generale non dovevi toccargli i suoi affetti. E questo lo ha reso straordinario. Lui viveva l'amicizia e il posto dove giocava con una passione e un trasporto enorme".
Un episodio particolare?
"Una quindicina di anni fa avevo organizzato una gara di golf per mio figlio Niccolò e sapevo che lui aveva cominciato a praticarlo. Lui è voluto venire, ha preso il suo aereo da Buenos Aires ed è arrivato a Firenze e mi ha detto che era lì per me e la mia famiglia. Questo era Diego".
C'è Milan-Fiorentina in questo weekend. Che partita sarà?
"Sono felice per Pioli. E' arrivato e in molti pensavano che non fosse adatto per una squadra così importante. Ha dovuto rimettere in piedi una squadra divisa ed è riuscito a dargli una coesione e a tirare fuori il meglio. E' stato confermato con merito ed è ripartito bene anche quest'anno. Non credo che sia una meteora. Ora ci sono chiarezza e figure chiave importanti, che hanno snellito tutto il casino che c'era prima. E la squadra ne risentiva di tutto questo. Il Milan sta facendo una buona stagione e non sarà una meteora. La Fiorentina era partita con presupposti diversi ma c'erano cose non chiare attorno a Iachini. La squadra non ha dato quello che doveva dare, è arrivato Prandelli e credo sia salutare il ko con il Benevento. Gli ha fatto capire la squadra e da questo ha potuto fare dei cambiamenti. Ha già cambiato modulo e i giocatori sono stati messi diversamente. Per me con il Milan non partirà battuta. Dovrà però lavorare molto per dare un'identità".
E poi c'è Napoli-Roma:
"La Roma gioca bene e quei vecchietti lì davanti si trovano alla perfezione, parlano una lingua simile. Il Napoli è da Scudetto, ha alternative valide in tutti i ruoli. Osimhen se capisce come si viaggia in area di rigore... Ho tanta fiducia nel Napoli".
Che ne pensa di Conte?
"Vuole sempre dare un'identità alla sua squadra, ma come con il Torino va sotto e poi va va avanti con la forza dei nervi e vince. Quando si libera la fantasia dei giocatori, l'Inter vince. Se fossi in Conte, su questo aspetto farei un passo indietro, dando ai giocatori solo un filo conduttore e non tarpando le ali ai suoi".
Un pensiero sulla scomparsa di questo campione:
"E' stato un piacere essergli stato vicino. Ci ha fatto vedere e gustare tanto. L'ho apprezzato da avversario, ma da compagno mi sono reso conto che era il più grande in assoluto. Genio e sregolatezza, fuori dal campo ha dato di tutto e di più. E' stato il più grande nonostante si fosse allenato poco. Chissà cosa avrebbe potuto fare seguendo un programma preciso. E poi era un ragazzo meraviglioso. Quando entrava lui si accendeva la luce, era un casinista ma aveva sempre una parola per tutti. Difendeva i suoi compagni, ma in generale non dovevi toccargli i suoi affetti. E questo lo ha reso straordinario. Lui viveva l'amicizia e il posto dove giocava con una passione e un trasporto enorme".
Un episodio particolare?
"Una quindicina di anni fa avevo organizzato una gara di golf per mio figlio Niccolò e sapevo che lui aveva cominciato a praticarlo. Lui è voluto venire, ha preso il suo aereo da Buenos Aires ed è arrivato a Firenze e mi ha detto che era lì per me e la mia famiglia. Questo era Diego".
C'è Milan-Fiorentina in questo weekend. Che partita sarà?
"Sono felice per Pioli. E' arrivato e in molti pensavano che non fosse adatto per una squadra così importante. Ha dovuto rimettere in piedi una squadra divisa ed è riuscito a dargli una coesione e a tirare fuori il meglio. E' stato confermato con merito ed è ripartito bene anche quest'anno. Non credo che sia una meteora. Ora ci sono chiarezza e figure chiave importanti, che hanno snellito tutto il casino che c'era prima. E la squadra ne risentiva di tutto questo. Il Milan sta facendo una buona stagione e non sarà una meteora. La Fiorentina era partita con presupposti diversi ma c'erano cose non chiare attorno a Iachini. La squadra non ha dato quello che doveva dare, è arrivato Prandelli e credo sia salutare il ko con il Benevento. Gli ha fatto capire la squadra e da questo ha potuto fare dei cambiamenti. Ha già cambiato modulo e i giocatori sono stati messi diversamente. Per me con il Milan non partirà battuta. Dovrà però lavorare molto per dare un'identità".
E poi c'è Napoli-Roma:
"La Roma gioca bene e quei vecchietti lì davanti si trovano alla perfezione, parlano una lingua simile. Il Napoli è da Scudetto, ha alternative valide in tutti i ruoli. Osimhen se capisce come si viaggia in area di rigore... Ho tanta fiducia nel Napoli".
Che ne pensa di Conte?
"Vuole sempre dare un'identità alla sua squadra, ma come con il Torino va sotto e poi va va avanti con la forza dei nervi e vince. Quando si libera la fantasia dei giocatori, l'Inter vince. Se fossi in Conte, su questo aspetto farei un passo indietro, dando ai giocatori solo un filo conduttore e non tarpando le ali ai suoi".
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