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Sella: "De Rossi è paragonabile a Totti. La Roma doveva dargli più tempo"
"L'esonero di De Rossi è stata una notizia inaspettata, nessuno pensava che dopo 4 partite venisse messo alla porta". Parla così Ezio Sella, ex attaccante che ha vestito la maglia della Roma nelle giovanili e che ha a lungo ricoperto incarichi come quello di vice, collaboratore tecnico e anche allenatore ad interim dei giallorossi: "È una scelta che ha sorpreso un po' tutti, gli dovevano dare un po' più di tempo, considerando che il mercato si è chiuso il 31 agosto, alcuni giocatori sono arrivati tardi... La Roma sotto l'aspetto fisico ancora non ha una condizione ottimale, il suo allontanamento è stato frettoloso".
La proprietà e la dirigenza sono stati molto freddi nelle modalità con cui gli hanno comunicato l'esonero.
"Nel calcio non è la prima volta che succedono queste cose. Fa più clamore perché sappiamo chi è Daniele, cos'è e cos'è stato per la Roma. I particolari della vicenda li conoscono solo le parti in causa, non so se sia stata una situazione di mancanza di risultati o di cose che vengono ancora più da lontano, tipo incomprensioni in passato con qualche dirigente, la situazione non è facile comprendere dall'esterno".
Giusto chiamare Juric?
"La scelta di Juric è dettata dall'idea di calcio che vogliono cercare di perseguire. È diverso da De Rossi come pensiero calcistico, ma ha fatto abbastanza bene con un calcio propositivo, aggressivo, determinato, è un po' un seguace di Gasperini, l'idea di calcio assomiglia molto a quella del tecnico dell'Atalanta. Ora sta a lui capire, nel momento in cui prenderà coscienza dei giocatori che ha, cosa fare per mettere in campo una squadra competitiva".
I tifosi contesteranno l'esonero?
"Sicuramente, sappiamo quanto siano legati a questo ragazzo che ha fatto la storia della Roma, si può paragonare a Totti. Ci sarà una grandissima parte dei sostenitori giallorossi che allo stadio contesterà questa scelta, ma se arrivano i risultati... Alla fine è sempre la Roma che conta".
L'Inter invece è ormai una top in Europa?
"Credo proprio di sì, è ormai una squadra di livello internazionale. Ha affrontato il City nella maniera giusta, con coraggio e si è difesa in modo ordinato".
La proprietà e la dirigenza sono stati molto freddi nelle modalità con cui gli hanno comunicato l'esonero.
"Nel calcio non è la prima volta che succedono queste cose. Fa più clamore perché sappiamo chi è Daniele, cos'è e cos'è stato per la Roma. I particolari della vicenda li conoscono solo le parti in causa, non so se sia stata una situazione di mancanza di risultati o di cose che vengono ancora più da lontano, tipo incomprensioni in passato con qualche dirigente, la situazione non è facile comprendere dall'esterno".
Giusto chiamare Juric?
"La scelta di Juric è dettata dall'idea di calcio che vogliono cercare di perseguire. È diverso da De Rossi come pensiero calcistico, ma ha fatto abbastanza bene con un calcio propositivo, aggressivo, determinato, è un po' un seguace di Gasperini, l'idea di calcio assomiglia molto a quella del tecnico dell'Atalanta. Ora sta a lui capire, nel momento in cui prenderà coscienza dei giocatori che ha, cosa fare per mettere in campo una squadra competitiva".
I tifosi contesteranno l'esonero?
"Sicuramente, sappiamo quanto siano legati a questo ragazzo che ha fatto la storia della Roma, si può paragonare a Totti. Ci sarà una grandissima parte dei sostenitori giallorossi che allo stadio contesterà questa scelta, ma se arrivano i risultati... Alla fine è sempre la Roma che conta".
L'Inter invece è ormai una top in Europa?
"Credo proprio di sì, è ormai una squadra di livello internazionale. Ha affrontato il City nella maniera giusta, con coraggio e si è difesa in modo ordinato".
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