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Mourinho lancia la Ferrari: "È il Real Madrid della F1. La pressione si affronta vincendo"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 16:56Serie A
di Simone Lorini

Mourinho lancia la Ferrari: "È il Real Madrid della F1. La pressione si affronta vincendo"

Ospite dei microfoni di Sky Sport, l'ex allenatore di Inter e Roma Josè Mourinho, ora al Fenerbahce, parla così da Silvertone, dove nel weekend è in programma il Gp di Inghilterra di Formula 1: "Finisco domani le vacanze quindi mi perderò il Gran Premio l'amico Domenicali non è felice ma domani torno a Istanbul, inizia la stagione".

Ci sono similitudini tra F1 e calcio?
"Cerco di capirlo, parlando con tanti amici che ho in questo sport. C'è un po' di transfer da fare, la pressione è simile".

Hai un ricordo per Diogo Jota dopo la notizia di ieri?
"Quando uno parte è facile dire che sono tutti bravi, lui lo era davvero. Condivido con lui il procuratore, come persone erano tutti innamorati di lui. Non voleva attenzione o protagonismo, nonostante arrivasse per i suoi successi. I tre bambini ora dovranno crescere senza papà, la moglie lo amava da sempre e i suoi genitori hanno perso entrambi i figli. Non capisco, magari un giorno sì".

La Ferrari è un brand storico da cui ci si aspetta sempre la vittoria.
"E' il Real Madrid della Formula 1, è così. La pressione si affronta vincendo e quando non si vince devi avere la forza di resistere a te stesso e cercare di prendersi il tempo che tifosi e proprietari non ti danno. I giocatori, come i piloti, devono credere in sè stessi. Avere piloti più bravi di Leclerc e Hamilton è difficile, con la Ferrari quando entri in pista tu hai già vinto, ma poi ci sono due ore di gara. Indossare questo colore rosso è il sogno ma è anche la responsabilità massima".


Come ha visto la Ferrari oggi nelle libere?
"Lewis gioca a casa e storicamente ha fatto sempre podio, l'ultima vittoria nessuna se la aspettava. Può essere il posto giusto per farlo anche con la Ferrari".

In Italia ci manchi:
"Forse l'unico motivo è che nessuno riesce a vincere la Champions con una squadra italiana, purtroppo è vero".

A Chivu che consiglio ti senti di dare?
"E' uno dei miei bambini, ha imparato dalla sua esperienza, che è stata enorme, ora è diverso. Una cosa è un grande giocatore, un'altra è un grande allenatore. Speriamo che riesca a fare una transizione importante, è un ragazzo con grande personalità. Non gli auguro di vincere il Triplete, può vincere la Champions, lo Scudetto, quello che vuole, ma il Triplete no. Quello voglio averlo vinto solo io con l'Inter".