
Santi Gimenez tra lo sfortunato e la vittima: avrà fatto bene a rimanere al Milan?
Calimero o Paperino? È la domanda che si potrebbe porre per Santi Gimenez, centravanti del Milan, dopo l'ennesima prestazione senza gol della sua avventura in Italia. Un anno fa era un killer spietato, uno dei migliori centravanti d'Europa. Le valutazioni si sprecavano, tra i 40 e i 50 milioni, per chi segnava a raffica. Poi è arrivato l'inverno e l'offerta milanista, da 35, con il Feyenoord che è stato quasi costretto ad accettare, perché il messicano voleva a tutti i costi il campionato italiano.
Finora non è andata bene, tutt'altro. Ieri sera è stato ai limiti della realtà: tre occasioni a tu per tu con il portiere e tre errori. L'ultimo - con palo colpito da posizione defilata ma con Skorupski sdraiato - sembrava davvero l'esito di una maledizione. Perché può essere sfortunato, appunto come Paperino, ma anche un po' Calimero, perché tutti lo additano come il male di questo Milan.
La realtà è che si esagera, da una parte e dall'altra. Nkunku ha fatto certamente meglio nei suoi pochi minuti a disposizione, ma è anche vero che chi arriva a Milano spesso ha impatto interessante (come Gimenez del resto, ma Piatek è il metro di paragone) salvo poi perdere di credibilità dopo tre occasioni sbagliate. Santi poteva finire alla Roma, ma ha deciso di rimanere: bisognerà capire se è stata una scelta corretta.
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