
Dovbyk ha la sua opportunità da titolare. In pochi hanno fallito con Gasperini
Quanto è distante Artem Dovbyk dalle parole di Gian Piero Gasperini di dieci giorni fa? "Non ho mai avuto intenzione di farlo entrare oggi". Aveva spiegato il tecnico Gian Piero Gasperini. "Voglio vederlo in attivo in allenamento, dinamico e convinto. Quando sarà così lo ripresenteremo. Insieme a Ferguson? Vediamo. Ci può stare. Non è la soluzione ideale per me".
Dovbyk in estate era finito sul mercato, in un possibile scambio con Santi Gimenez - valutazioni simili, più o meno uguale anche il prezzo per evitare una minusvalenza - salvo poi restare. Nessuna offerta irrinunciabile, al netto dell'interesse del Girona di riportarlo ne LaLiga, senza riuscirci. Questa sera contro il Nizza partirà titolare, in novanta minuti fondamentali per esprimere l'importanza che può rivestire nella Roma. Perché il Gasp ha sì epurato diversi giocatori nel corso delle stagioni, ma altri li ha riabilitati come Spinazzola... Oppure Ilicic, che per un periodo era finito nel mirino perché indolente, salvo poi farlo rendere al meglio da lì in poi.
Gasp chiede molto ai suoi attaccanti. Non solo segnare ma anche essere la prima barriera di pressing. Dovbyk ha sostanzialmente due possibilità: adattarsi oppure rischiare più volte di finire in panchina, quasi malinconicamente visto quanto speso dai giallorossi. E soprattutto perché il Gasp, almeno per i propri centravanti, è una fortuna: solo Lammers - complici infortuni - e Paloschi non sono migliorati sotto la sua guida a Bergamo.
Altre notizie
Ultime dai canali








Primo piano