
Idee chiare, progetto, investimenti, giovani e "no" alle grandi. Il Como non è una favola, sta crescendo una vera big. Fabregas il condottiero, con alle spalle una società che vuole realizzare il suo sogno
Il Como è una delle realtà più intriganti della nostra Serie A e giorno dopo giorno sta crescendo sempre di più, avendo in testa idee molto chiare che presto porteranno il club al centro della scena in Italia e non solo. Diciamolo subito chiaramente, servirà ancora tempo per far sì che la società lariana possa stabilizzarsi ai vertici del campionato, ma le basi sono già salde e da ora in avanti il progetto non potrà fare altro che crescere. La famiglia Hartono, proprietaria della società, si è affidata a tutti uomini scelti con oculatezza, dal presidente Suwarso alla dirigenza, fino ad arrivare a Cesc Fabregas, il condottiero, il comandante della squadra che dopo la promozione in Serie A di due stagioni fa e la salvezza ottenuta senza alcun patema d'animo l'anno scorso adesso punta già a insidiare le posizioni che porteranno alla qualificazione alle prossime coppe europee.
Progetto e investimenti.
Fin dal momento in cui i due fratelli indonesiani hanno deciso di entrare nel mondo del calcio, italiano, acquistando, appunto, il Como, la loro idea è stata chiara e decisa: portare il club il più in alto possibile, attraverso un progetto nato da lontano che sta trovando ora il massimo punto di altitudine, destinato però a essere, come abbiamo detto, soltanto provvisorio, visto che non c'è limite all'ambizione della società. Le mosse sono sempre state giuste, in ogni campo, dalla scelta degli uomini agli investimenti che sono stati fatti nel corso degli ultimi anni e adesso tutta la città sogna di vivere momenti che soltanto poco tempo fa sembravano essere impossibili. Puntare sui giovani, andando a prendere calciatori funzionali all'idea del suo allenatore, con acquisti mirati senza badare troppo a spese: tutto questo è ciò che stiamo vedendo anno dopo anno, mercato dopo mercato, con la squadra che adesso sta dimostrando di essere completa in ogni reparto. Completa, lo ripetiamo, non perfetta, anche perché la perfezione nel mondo del calcio è quasi impossibile da raggiungere, ma dopo la vittoria all'esordio in Serie A contro la Lazio, dominata per tutta la partite, e due passi falsi contro Bologna e Genoa (mezzo), è arrivato un successo ottenuto meritatamente contro la Fiorentina al Franchi, in un campo non banale, che ha messo in luce tutto il buono della formazione di Fabregas, capace di rimontare lo svantaggio e andare a vincere in pieno recupero.
Fabregas uomo chiave.
Il video con il discorso di Cesc Fabregas alla squadra dopo la fine della partita di Firenze ha fatto il giro del web e andando ad ascoltare le parole dell'allenatore spagnolo rivolte ai suoi giocatori è facile capire da dove provenga la voglia di ottenere sempre di più in campo. Il tecnico è la chiave del progetto del Como e la società farà di tutto per trattenerlo sulla panchina della prima squadra per tutto il tempo che servirà per rendere il sogno di competere con le big sempre più una realtà. Il "no" all'Inter della scorsa estate, con tanto di parole pronunciate pubblicamente da Suwarso, sono state un messaggio non solo per i nerazzurri ma per tutto il calcio italiano: con il Como nessuno può fare la voce grossa.
L'ultimo mercato e il progetto giovani.
Oltre ad aver blindato l'allenatore il club lariano ha fatto anche molte cose, tutte giuste, anche sul calciomercato. A Como sono arrivati tutti calciatori espressamente richiesti da Fabregas, che li ha scelti uno a uno pensando a come avrebbe potuto farli rendere al meglio per creare una squadra tanto giovane quanto intrigante e capace di poter dare del filo da torcere a chiunque. Con i giovani però si sa, serve pazienza: alcuni errori verranno commessi, la continuità di rendimento di tutta la squadra sarà difficile da trovare, ma passo dopo passo i biancoblù troveranno tutte le certezze necessarie per ambire ai vertici del calcio. Oltre a tutto questo non devono essere dimenticati anche il progetto di costruzione del nuovo stadio e la volontà di creare, in futuro, giocatori direttamente in casa, andando a lavorare sui giovanissimi da scovare e "allevare" all'interno delle strutture del club. Insomma, il Como non è più una favola, probabilmente non lo è mai stata, e quella che stiamo vedendo crescere è una vera e propria big. Siamo soltanto all'inizio, la strada da fare è ancora lunga, ma in riva al Lago è giusto sognare, per una storia ancora tutta da scrivere.
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