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Serie A, Simonelli: "A 16 anni trattati da fenomeni, abolirei i titoli nei campionati giovanili"TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 14:15Serie A
di Ivan Cardia

Serie A, Simonelli: "A 16 anni trattati da fenomeni, abolirei i titoli nei campionati giovanili"

Dal palco dello Sport Industry Talk di RCS, il presidente di Lega Calcio Serie A, Ezio Simonelli, ha parlato del mutato rapporto con la FIGC: “Naturalmente, qualche volta partiamo da posizioni diverse, ma la confidenza e il rispetto reciproco ci aiutano a parlarne e a trovare soluzioni compatibili. E quando non lo sono, almeno si chiarisce il perché. Sta accadendo ora, per esempio, su una norma che andremo ad approvare lunedì: su alcuni punti non c’era totale condivisione, abbiamo trovato mediazioni dove possibile e capito le ragioni nei punti non modificabili. Questo aiuta tutto il sistema”. Le difficoltà del calcio italiano? “Forse oggi i giovani non hanno più la fame che avevano i campioni del passato. A 16 anni vengono trattati come fenomeni, ricevono soldi e attenzioni, talvolta in modi non leciti da procuratori, e rischiano di perdere motivazione. Abbiamo tecnici bravissimi, ma molti di loro, allenando le giovanili, puntano troppo sui risultati per farsi notare e arrivare in prima squadra. Così fanno tattica troppo presto e trascurano la tecnica di base. Ci ritroviamo giocatori fisicamente fortissimi ma che non sanno crossare o tirare in porta. Io sarei per separare definitivamente i percorsi degli allenatori: chi lavora sui giovani deve essere un formatore, non un aspirante allenatore di prima squadra. Abolirei i campionati giovanili e li farei giocare per imparare, non per vincere”. Si gioca troppo? “I calendari sono sovraccarichi e le competizioni FIFA e UEFA si moltiplicano. Non abbiamo aumentato le 20 squadre di Serie A da 21 anni: è aumentato tutto il resto. La Champions, un tempo riservata ai campioni d’Italia, oggi è un torneo nel torneo. Ma la causa non è imputabile alla Serie A”. Le difficoltà sui diritti TV? “Temo che siamo arrivati al picco. Gli investitori stanno spostando i budget verso le grandi competizioni internazionali. Il nostro campionato resta competitivo, negli ultimi sei anni abbiamo avuto quattro vincitori diversi, quindi temo più un calo dei diritti internazionali che di quelli nazionali. Ma è difficile trattenere i talenti: quando emerge un giovane, come Leoni del Parma, le offerte inglesi sono ingestibili”. La possibilità di uno stage? “La Lega Serie A cercherà di fare il possibile per essere vicina alla FIGC e alla nazionale, perché è un orgoglio per tutti se l'Italia andrà ai Mondiali. Il presidente Gravina ha già chiesto la disponibilità per uno stage e credo che le società aderiranno con grande piacere a questa cosa. Per la giornata prima del playoff, purtroppo abbiamo a che fare anche con dei contratti firmati con i broadcastster, sia per la Coppa Italia sia per per il campionato, quindi non dipende solo dalla volontà della Serie A. Quello che noi potremmo fare è fare tutto il possibile per rendere il prima possibile disponibili calciatori per il ct lavorando sugli orari delle partite. Poi dipende da tanti fattori, se la Fiorentina va avanti in Conference League giocherà il giovedì quindi diventa difficile anticipare la partita al sabato. La disponibilità c’è al 100%”.