
Gestione lucida, energie dosate: così la Roma continua a correre
Visti i presupposti di questo Roma-Fiorentina, con i viola nel bel mezzo di una semifinale europea e i giallorossi, invece, concentrati come un raggio laser sugli obiettivi che questo campionato sorprendentemente ancora lascia, alla squadra di Ranieri erano richieste o comunque da essa ci si aspettavano un'intensità e un’aggressività in grado di convincere quella di Palladino che questo sabato non fosse roba per loro e che sarebbe stato più prudente risparmiare le energie per poter approdare alla terza finale di Conference League consecutiva, magari con l’obiettivo, stavolta, di vincerla.
Così non è stato e l’1-0, l’ennesimo 1-0 (ormai di moda come i 2-1 di 15 anni fa) con cui i giallorossi si sono presi tre punti di enorme importanza è arrivato con l’ennesima gara di gestione, che a questo punto fa interrogare su quante energie siano rimaste nelle gambe e nella testa dei giocatori, nonostante le ristoratrici settimane priva (purtroppo, è sempre bene ribadirlo), di coppe europee. Una domanda a cui è meglio non dare una risposta ora, con 270 minuti alla fine di un campionato che (incredibilmente, è sempre bene ribadire anche questo) lascia qualcosa in più del concetto di “speranza” almeno per le coppe europee del prossimo anno e qualcosa in più del concetto di “sogno” per quel che riguarda la Champions League, visti gli ormai mitici 63 punti stavolta raggiunti con 9 ancora a disposizione.
Gestione ed energie: le due parole chiave che Ranieri ha tenuto bene in mente per tutta la durata della gara e, soprattutto, quando c’è stato da operare le sostituzioni. L’ingresso dei vari Gourna-Douath e Pisilli non voleva semplicemente dire “venite avanti, noi ci difendiamo”, ma anche e soprattutto passare al banco del rifornimento per mantenersi su un livello atletico e nervoso appropriato per prendersi quel successo che significa rimanere pienamente attaccati al treno europeo, con alle porte, però, l’appuntamento con la squadra che più di tutte fa dell’intensità la sua forza, quell’Atalanta che il discorso Champions League ancora non lo ha chiuso.
Un appuntamento identico per posizionamento a quello di un anno fa, quando entrambe arrivavano dalla propria semifinale di Europa League: stavolta non è così e il vantaggio che, in questo caso, è stato sfruttato contro la Fiorentina non sarà un presupposto di una gara tanto difficile quanto importante. Come tutte quelle passate e tutte le altre che seguiranno: la Roma si è messa in mano il suo destino e già questa è una notizia enorme.







