
Totti: "Spero che il nuovo allenatore sia un grande personaggio e che abbia carisma. I tifosi vogliono la verità"
Francesco Totti è intervenuto ai microfoni di Sky Sport nel corso di un evento di padel a Roma.
Su Luis Enrique.
«Lui è un grande personaggio, un grande allenatore. È normale che quando cambia città, cambia luogo, cambia cultura, non è semplice il primo impatto. Ha avuto un po’ di problemi a Roma, poi ovunque è andato ha fatto abbastanza bene. Adesso a Parigi penso che ha trovato la sua stabilità, la sua serenità e con la grande squadra che ha dimostrato di poter vincere la Champions».
Hai riportato Ranieri a Roma nel 2019. CI sveli qualche retroscena?
«Diciamo che innanzitutto bisogna solo ringraziare questa persona perché, oltre ad essere un grande tifoso della Roma – come ha sempre dimostrato e detto – ha compiuto un percorso straordinario, commovente, anche perché nessuno si sarebbe mai aspettato una Roma così diversa rispetto all’inizio della stagione. È riuscito a rimetterla in corsa, a portarla fino all’ultima giornata con ancora la possibilità di sperare nella Champions League, cosa che nessuno avrebbe immaginato. In quel periodo, quando ero dirigente, si parlava di vari nomi, uno, due, tre. Alla fine mi venne un lapsus, e parlando con Guido dissi: “Chiamiamo Claudio”. Era l’unica persona che in quel momento avrebbe sicuramente detto sì, senza problemi di soldi, di squadra, di nulla. Facemmo quella chiamata: stavamo per giocare contro il Porto, c’erano già un po’ di problemi con Eusebio. Dopo la partita lo chiamammo e rispose subito sì, senza se e senza ma. Penso quindi che sia stata la scelta migliore, il personaggio giusto per la Roma. Va solo ringraziato».
Se fossi oggi dirigente della Roma chi chiameresti come allenatore?
«Ghisolfi e i Friedkin sanno qual è l’allenatore che potranno chiamare, ammesso che non l’abbiano già fatto. Speriamo sia un grande personaggio, con carisma, con voglia, con una grande determinazione nel riportare la Roma il più in alto possibile. Questa è la speranza di tutti noi romanisti. Da dirigente non posso parlare perché non lo sono».
Prenderesti Conte o Allegri?
«Per me sono due allenatori che già hanno firmato per altre squadre. Non so se è uno straniero, un italiano, anche perché gli allenatori sono finiti (ride, ndr). Bisogna vedere che organizzazione hanno? Dove vogliono arrivare? Cosa vogliono fare il prossimo anno? Io l’ho sempre detto, fin da quando facevo il dirigente: non bisogna prendere in giro i tifosi. Bisogna essere realistici e dire la verità. Se la Roma è da decimo posto, da quindicesimo, da primo o da secondo. Perché la gente vuole questo: vuole la verità. Quando la gente conosce la verità, tutto diventa più semplice».






