
Prima visione Gasp: identità e mancanze già chiare in Germania
La prima Roma di Gasperini visibile a tutti ha confermato molte delle cose che si potevano ipotizzare in questi giorni di allenamenti. È una buona notizia? Di base sì, perché confermare le aspettative significa rendersi conto sia di quello che funziona, sia di quello che c’è ancora da migliorare.
Non si può non partire dall’identità, che è già chiaramente di stampo gasperiniano: la lettura della formazione, in una qualsiasi partita dello scorso anno, avrebbe suggerito una gara di attesa, mentre la squadra vista in campo al Fritz-Walter Stadion ha aggredito uomo su uomo dal primo secondo di partita. Va fatta, neanche a dirlo, la tara con avversario e contesto, ma quella di oggi è stata la dimostrazione, semmai ce ne fosse stato il bisogno, che Gasperini non deroga da certi princìpi, lavorando come sa con chi ha a disposizione.
Dieci undicesimi della formazione iniziale erano quelli dello scorso anno: l’unico nuovo, Ferguson, ha caratteristiche che mancavano nel reparto offensivo e che potranno essere utili. Gli altri hanno senz’altro dimostrato adattabilità, prima di tutti Celik, che forse più ha impressionato per aderenza ai compiti richiesti, ma anche, in alcuni casi, limiti. Da questo punto di vista il reparto che in modo più eloquente lo dimostra è quello degli esterni, che hanno posto meno minaccia offensiva del desiderabile: è chiaro perché si sia insistito tanto su Wesley, che ha qualità assenti nella batteria di laterali a disposizione nell’attuale roster e l’arrivo del brasiliano andrà a colmare, almeno in teoria, questa mancanza.
In Germania si ha avuto anche un assaggio delle conseguenze negative di sbagliare determinate cose, da parte di una squadra ancora lontana dal top della forma fisica - e reduce da un altro test 48 ore prima - che, specie nei primi minuti, ha più volte perso la sua forma anche in campo, costringendo difensori e centrocampisti a recuperi all’indietro che nelle gare ufficiali non sempre saranno facilissimi. Il tutto a fronte di una manovra offensiva intrigante nelle intenzioni e poco pratica nell’esecuzione.
Migliorare ambo i lati è un’ovvia necessità, su tre fronti se si considera anche quello del mercato, che deve continuare ad aiutare Gasperini a colmare delle lacune tanto chiare quanto preventivabili: tutto ancora nel range della normalità nella parte finale dell’ultimo mese senza gare ufficiali, a cui servirà presentarsi con più compiti fatti possibili.







