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tmw / roma / Primo piano
Cristante: "Concorrenza a centrocampo? Più giocatori forti ci sono e meglio è. Sogno di vincere ancora"
Oggi alle 14:27Primo piano
di Gabriele Conti
per Vocegiallorossa.it

Cristante: "Concorrenza a centrocampo? Più giocatori forti ci sono e meglio è. Sogno di vincere ancora"

Intervistato da Sky, Bryan Cristante ha parlato di Gian Piero Gasperini e del lavoro che sta svolgendo in queste prime settimane alla guida della Roma. Di seguito le sue dichiarazioni: 

Bryan, partiamo dagli allenamenti di Gasperini: te li ricordavi così o sono cambiati?
«Sì, me li ricordavo proprio così. Si lavora tanto, però sono arrivato preparato, mi ero allenato in estate. Fatichiamo un po' di più durante la preparazione, ma sappiamo che ci ritroviamo tutto sulle gambe durante il campionato e questo è l’importante».

Sul metodo di Gasperini. 
«Conoscevo il mister e so come lavora. So anche le cose in più che ti può dare, in campo, fuori, sotto tutti i punti di vista. Siamo partiti subito a lavorare forte che è la cosa fondamentale. Si lavora tanto ma sono arrivato preparato, ho lavorato in estate ma poi si va, ecco. Fatichiamo un po' di più durante la preparazione ma poi sappiamo che ci ritroviamo tutto sulle gambe durante il campionato». 

Sul lavoro del mister con i giocatori e con i giovani. 
«Se sei un giovane penso che una delle più grandi fortune è quella di trovare il mister come allenatore, perché ti fa rendere quello che davvero puoi dare. Tante volte per i giovani non è facile trovarsi in determinate situazioni e riuscire a esprimere il loro massimo potenziale non è mai facile, ma quando vai nelle mani del mister sai che hai 100 ti fa dare 100 e anche qualcosa di più. È un maestro in campo, allena da tanti anni e ha allenato qualsiasi tipo di giocatore, conosce le situazioni e sa come valorizzare i giocatori».

Sulle richieste di Gasperini. 
«Sta chiedendo il suo gioco, sono situazioni tattiche un po' diverse. c'è tanta intensità, tanta voglia di giocare in avanti, di andare all'attacco e di difendere forte, sta chiedendo il suo gioco, quello che piace a lui e con cui ha fatto sempre benissimo, Piano piano ci stiamo adattando tutti e penso che stiamo sulla strada giusta per fare cose importanti». 

A centrocampo è arrivato El Aynaoui, c'è tanta concorrenza.
«Sì, ma sono sempre stato dell'idea che più giocatori forti ci siano in squadra e è meglio. Ogni stagione ci sono circa 50 partite ed è importante avere tanti giocatori di valore. In passato abbiamo avuto problemi al contrario, ci siamo trovati in momenti della stagione cruciali in cui eravamo pochi per giocare due competizioni, quindi finché sono giocatori forti, ben venga».

La scorsa stata una stagione particolare, avete avuto tanti alti e bassi, la sconfitta a Como è stato forse il momento più brutto da vivere?
«La scorsa è stata una brutta stagione fin dall’inizio con l’esonero immediato di De Rossi. Abbiamo vissuto un momento difficile, siamo come risultati che come ambiente, per qualche mese siamo stati in questa situazione non bella da vivere. Poi però siamo stati anche molto bravi, tutti, a ribaltarla e a fare una seconda parte di campionato incredibile. Dall'arrivo di Ranieri penso che abbiamo dato tutti il massimo, società, mister e giocatori, per cambiare rotta e abbiamo fatto una grande seconda parte».

Hai vissuto la notte di Tirana ma hai vissuto anche Budapest, cosa speri di vivere con questa maglia addosso?
«Spero di vincere, è quella la cosa più importante e più bella che si spera di fare. Abbiamo giocato due finali per due anni consecutivi, da una siamo usciti contenti e con la coppa in mano, dall'altra purtroppo no, però l'obiettivo è sempre quello di arrivare in finale. Quelle due finali restano sicuramente due grandi cavalcate e due grandi stagioni che sono state belle da vivere».

A 30 anni qual è il tuo sogno?
«Vincere. Quando inizi a giocare da ragazzo e sei un po' più giovane pensi a giocare più partite e a fare bene, poi, man mano che diventi più grande capisci, che la cosa più importante è arrivare a fine stagione con dei trofei. Non importa giocare cinque partite in più o in meno, più si riesce a vincere e meglio è».

A proposito di centrocampisti, in Italia sono arrivati De Bruyne e Modric, se potessi rubare una caratteristica a entrambi cosa gli prenderesti? 
«È difficile, c’è tanto da rubare. Sono contento che due campioni incredibili come loro siano arrivati in Italia, danno visibilità alla Serie A ed è una cosa importante. Entrambi hanno fatto la storia, non saprei dire cosa gli ruberei. Forse gli ruberei proprio la capacità di vincere. Modric ha vinto sei Champions, a un giocatore così c’è tanto da rubare».

Chi è più forte tra Modric e De Bruyne?
«Questa domanda è ancora più difficile della precedente. Non saprei… forse per l’età attuale direi De Bruyne, ma Modric è un giocatore che ha vinto tantissimo ed è ancora un campione. Entrambi faranno bene ed è un piacere averli nel nostro campionato».