
Costruire richiede tempo
Tempo. Se c’è una parola che meglio di tutte descrive la Roma di Gian Piero Gasperini, è proprio questa. Nella prima parte di stagione non si è ancora visto un gioco brillante, come quello ammirato nelle ultime stagioni a Bergamo, ma la squadra giallorossa è comunque riuscita a vincere 6 delle 8 partite disputate — tra cui il Bologna, formazione sempre più ostica, il derby, dove il successo fuori casa mancava da nove anni, e la trasferta europea contro il Nizza.
Questi risultati stanno permettendo alla Roma di costruire passo dopo passo la propria strada verso gli obiettivi fissati a inizio stagione: l’ingresso in Champions League, traguardo che significherebbe ricavi più elevati e maggiore appeal per club e giocatori. I tesserati potrebbero essere valorizzati maggiormente e la società avrebbe un importante forza sul mercato. Le vittorie ottenute consentono al tecnico di Grugliasco di lavorare con maggiore serenità, senza eccessivi allarmismi.
Allarmismi che, tuttavia, non sono certo venuti a mancare: tra la sfida col Torino e il derby, sono emerse numerose polemiche. Anche la sconfitta casalinga in Europa League, con i tre rigori sbagliati e una prestazione opaca, ha suscitato più di qualche dubbio. Eppure si tratta dei primi inciampi di un progetto nuovo, che per forza di cose necessita di tempo — e anche di sconfitte — perché è proprio attraverso gli errori che una squadra può crescere.
La vittoria in trasferta contro la Fiorentina, arrivata sulla falsariga di quelle precedenti, ha permesso al club giallorosso di arrivare alla seconda sosta delle nazionali al vertice della classifica, con 15 punti dopo 6 giornate. Va considerato che è ancora ottobre e se la Roma di Gasperini non ha ancora conquistato tutto il rispetto che merita chi, pur insieme al Napoli, è prima in classifica, almeno ha guadagnato credito.
Il lavoro e l’esperienza del mister potranno, col passare delle settimane, alzare il livello tecnico della squadra e far assimilare ai giocatori i suoi dettami tattici, soprattutto nel reparto offensivo, dove la Roma continua a faticare, con un bottino realizzativo ancora troppo povero.
Dopo la sosta tornerà a disposizione Bailey, e chissà se proprio il trequartista giamaicano non possa aggiungere imprevedibilità negli ultimi metri di campo. Una caratteristica che finora è mancata, con Soulé che ha provato ad accendere la manovra offensiva con giocate individuali e spunti personali, spesso lasciato isolato, e con Dybala che, quando è riuscito a essere a disposizione, ha messo in mostra la sua classe vicino all’area avversaria.
L’ingresso di Bailey potrà offrire a Gasperini una soluzione in più tra le linee e quella dose di fantasia che finora si è vista solo a tratti. Solo il tempo ci dirà dove arriverà questa Roma targata Gasperini. Intanto, tra alti, tanti, e bassi, pochi, la squadra sta costruendo il proprio futuro, con fatica e con convinzione.







