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Mancini: "Non sono un giocatore cattivo. Quando Ranieri ha aperto la porta dello spogliatoio è stato come vedere una luce nuova"
Oggi alle 07:54Primo piano
di Marco Rossi Mercanti
per Vocegiallorossa.it

Mancini: "Non sono un giocatore cattivo. Quando Ranieri ha aperto la porta dello spogliatoio è stato come vedere una luce nuova"

Gianluca Mancini, difensore della Roma, è stato intervistato dall'edizione odierna de La Stampa. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni:

Negli occhi di tutti c'è ancora lei che discute animatamente con Fabregas al termine di Roma-Como: è davvero cattivo o la disegnano così?
«Assolutamente no, basta parlare con chi mi conosce bene. Poi in campo subentrano tanti fattori, come l'adrenalina e la tensione, che fanno parte di una competizione. Ma non mi sembra di essere mai stato protagonista di gomitate, entrate killer o pugni in faccia: i miei sono tutti scontri di gioco».

Avverte la mancanza di non aver mai giocato la Champions con la Roma?
«Mi manca. Non è un peso, ma un obiettivo. Vincere la Conference, così come arrivare in semifinali e finale di Europa League, è stato bellissimo. Ma sentire quella musichetta dei campioni piacerebbe».

Piacerebbe anche ai Friedkin…
«La nostra è una proprietà forte, generosa e disponibile: lo ha dimostrato prendendo Gasperini, una scelta giusta e importante. La famiglia Friedkin ha voglia di portare la Roma più in alto possibile e ha arricchito il brand del club. Noi siamo orgogliosi del loro operato e del loro progetto». 

Quello che è successo un anno fa alla Roma con Ranieri?
«Quando Ranieri ha aperto la porta dello spogliatoio è stato come vedere una luce nuova. Ci ha fatto stare bene, nella nostra testa è scattato qualcosa».