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Dalla Juve al rinnovo, il restyling della Roma comincia proprio da Dzeko. I dettagli economici
Il restyling della Roma non passa soltanto dalla compravendita di calciatori e dal riassetto societario, ma anche dal rinnovo dei contratti più importanti. Per questo - sottolinea il Corriere dello Sport - il primo incontro in agenda paradossalmente in ordine di necessità riguarda Edin Dzeko.
Dalla Juve al rinnovo - La situazione è abbastanza nota: l’ingaggio di 7,5 milioni netti sarebbe un azzardo per la Juventus, di questi tempi, figurarsi per la Roma che non fa neppure la Champions League. Non a caso era stato proprio Andrea Agnelli a tentare Dzeko, offrendogli di passare dall’altra parte per provare a vincere in Europa. A Fienga l’idea sarebbe andata bene ma la decisione di Friedkin di rinunciare a Milik, arrivata dopo le visite mediche di Saint-Moritz, ha bloccato un percorso che economicamente sembrava virtuoso.
Serve uno sforzo - Ora serve uno sforzo - si fa per dire - da parte di Dzeko che già in passato ha dimostrato grande disponibilità nei confronti del club: in questo caso si tratta di spalmare su tre anni (se non in quattro) il contratto che scade nel 2022, per diluire lo stipendio e la quota di ammortamenti. Naturalmente in cambio di un piccolo “interesse” che Dzeko maturerebbe nel guadagno complessivo. E’ un’ipotesi che nelle prossime settimane Fienga metterà nella borsa del capitano, atteso martedì alla ripresa degli allenamenti dopo l’eliminazione dall’Europeo.
Dalla Juve al rinnovo - La situazione è abbastanza nota: l’ingaggio di 7,5 milioni netti sarebbe un azzardo per la Juventus, di questi tempi, figurarsi per la Roma che non fa neppure la Champions League. Non a caso era stato proprio Andrea Agnelli a tentare Dzeko, offrendogli di passare dall’altra parte per provare a vincere in Europa. A Fienga l’idea sarebbe andata bene ma la decisione di Friedkin di rinunciare a Milik, arrivata dopo le visite mediche di Saint-Moritz, ha bloccato un percorso che economicamente sembrava virtuoso.
Serve uno sforzo - Ora serve uno sforzo - si fa per dire - da parte di Dzeko che già in passato ha dimostrato grande disponibilità nei confronti del club: in questo caso si tratta di spalmare su tre anni (se non in quattro) il contratto che scade nel 2022, per diluire lo stipendio e la quota di ammortamenti. Naturalmente in cambio di un piccolo “interesse” che Dzeko maturerebbe nel guadagno complessivo. E’ un’ipotesi che nelle prossime settimane Fienga metterà nella borsa del capitano, atteso martedì alla ripresa degli allenamenti dopo l’eliminazione dall’Europeo.
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