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Perché solo ora tutti si accorgono del problema dei parametri zero e cosa vuole fare la FIFA per risolverlo. Giusto il tetto alle commissioni, ancor più importante sarà vigilareTUTTO mercato WEB
© foto di TUTTOmercatoWEB.com
domenica 10 ottobre 2021, 16:02Editoriale
di Raimondo De Magistris

Perché solo ora tutti si accorgono del problema dei parametri zero e cosa vuole fare la FIFA per risolverlo. Giusto il tetto alle commissioni, ancor più importante sarà vigilare

Nato a Napoli il 10/03/88, laureato in Filosofia e Politica presso l'Università Orientale di Napoli. Lavora per Tuttomercatoweb.com dal 2008, è il vice direttore dal 2012
"I calciatori che vanno via a zero sono un problema grave per i club". E ancora: "Il problema oggi sono anche i giocatori che vanno via a zero, con un grave danno ai club. Il caso Vlahovic è evidente, pensate al danno che può ricevere il club viola. Ci sono miliardi che finiscono nelle tasche di intermediari". Oppure: "Se agenti e mediatori stanno proliferando però la responsabilità non è la loro, ma dei dirigenti dei club che lo hanno permesso. Io non accuso gli agenti, ma il sistema calcistico". Quelle vi ho riportato nell'incipit di questo editoriale sono dichiarazioni che non hanno più di 24 ore. E arrivano, in ordine, da tre protagonisti del nostro calcio: Urbano Cairo, presidente del Torino, Paolo Dal Pino, presidente Lega Serie A, e Zvonimir Boban, oggi ai vertici della UEFA.
Ormai è un problema che non si può più far finta di non vedere. Ma prima di arrivare alle soluzione che la FIFA sta provando ad adottare, è necessario rispondere a qualche domanda, magari anche banale, per capire come e perché si è arrivati a questa situazione.

Perché tutti denunciano solo ora questo problema? Il problema non è recente, però è fuor di dubbio che la crisi economica del 2020 l'abbia accentuato, a livelli quasi esponenziali. In percentuale sono aumentati e parecchio i giocatori che preferiscono andare in scadenza di contratto per poi trovare, da svincolati, una nuova sistemazione. Il PSG, per fare l'esempio più lampante, ha costruito la sua faraonica campagna acquisti estiva pescando dal mercato svincolati, con l'unica eccezione dei due terzini.

Perché per i club è un problema che i giocatori vadano a scadenza? Perché il valore della rosa, dei cartellini, rappresenta buona parte del valore del club. E anche in questo caso, questo valore negli ultimi 18 mesi è diventato ancor più importante con la diminuzione dei soldi provenienti dalle sponsorizzazioni e l'azzeramento degli incassi da stadio, che ora sta tornando. A questo va aggiunto la quasi totale assenza in Italia di stadi di proprietà, la mancanza di asset immobiliari.

Perché gli agenti preferiscono che gli assistiti vadano a scadenza? Perché andando a scadenza possono strappare un migliore contratto per i loro assistiti, magari anche un cospicuo bonus alla firma. Inoltre, possono concordare una migliore commissione per il loro lavoro: oggi un procuratore può contrattare liberamente con il club il valore di questa commissione.


Perché le società non fanno squadra per risolvere il problema? Perché ognuno guarda a casa propria. Ognuno cerca di non perdere giocatori a scadenza, ma poi se ne ha l'opportunità li ingaggia. Perché anche se le commissioni sono alte è sempre più conveniente pagare - per esempio - 10 milioni di commissione per ingaggiare uno svincolato piuttosto che spenderne 40 per il cartellino.

Perché per il sistema calcio è un problema che i calciatori vadano a scadenza? Perché sono soldi che escono dal sistema calcio. Nel 2020 i 20 club di Serie A hanno speso 138 milioni di euro in commissioni per i procuratori. Li hanno spesi anche per un loro tornaconto, evidentemente, ma il problema è che quei soldi non vengono più reinvestiti: non vanno a un altro club che, con una cessione, finanzia uno o più acquisti e quindi fa circolare quei soldi sempre nel sistema calcio.
TETTO ALLE COMMISSIONI E NON SOLO: ECCO COME LA FIFA VUOLE ARGINARE IL PROBLEMA
La questione non è evidentemente solo italiana. Il problema di agenzie di procuratori che ormai hanno fatturati all'altezza di club di media importanza è di rilevanza Mondiale. La FIFA da tempo sta lavorando alla questione ed è probabile che da luglio entri in vigore la norma che garantisca un tetto alle commissioni che saranno pari al massimo al 3% del salario lordo del calciatore.
Se invece un procuratore o un intermediario porterà un giocatore dal club A al club B potrà concordare col club A una commissione fino al 10% del costo del trasferimento. Una commissione sempre regolamentata ma di gran lunga più alta, che incoraggia a trasferire il giocatore piuttosto che portarlo a parametro.

La strada è quella giusta ma senza controlli sarà un lavoro sprecato
Calmierare innanzitutto le commissioni, poi sfavorirle a favore dei trasferimenti è la strada giusta per evitare di 'svuotare' i club. Però ancora più importante sarà quello che verrà dopo questa riforma (che intanto ancora deve essere approvata). Perché la FIFA che è al lavoro per la creazione di una camera di compensazione dove far transitare tutti i pagamenti da e verso club e agenti dovrà poi vigilare che tutto ciò accada davvero.
Perché la favola di procuratori cattivi che tengono in ostaggio i dirigenti dei club non sta in piedi. Anzi. Come ha detto Boban: "La colpa è dei dirigenti o dei presidenti che l'hanno permesso". E che evidentemente, senza voler generalizzare, in alcuni/molti casi hanno interesse affinché tutto resti com'è.