Renato Sanches, l’ossessione fragile di Pinto che complica i piani della Roma

C’è chi segna un gol ogni novanta minuti e chi ogni 35 ha un infortunio. E se nel primo caso stiamo parlando di Romelu Lukaku, ieri ancora a segno dopo il match con l’Empoli di domenica, per la seconda statistica il protagonista in negativo è Renato Sanches. La partita del portoghese, infatti, è durata ventotto minuti, poi ha alzato bandiera bianca per quello che è già il suo secondo infortunio muscolare della stagione. Il primo lo aveva accusato in allenamento dopo i primi minuti giocati contro la Salernitana per un problema che lo costrinse a saltare le gare con Verona e Milan. Ora il forfait è arrivato contro il Tiraspol dopo il gol di domenica contro l’Empoli e gli accertamenti delle prossime ore diranno l’entità dell’infortunio. Sicuramente non ci sarà con il Torino, riaprendo un caso che a Trigoria sapevano essere problematico sotto il profilo degli infortuni.

“Renato è questo, è sempre a rischio infortunio ed è difficile da capire.

Il Bayern e il Psg non lo hanno capito e noi fatichiamo. Stava bene prima della gara, ma ha sentito tirare”. Nonostante questo il general manager Tiago Pinto ha fatto di tutto per portarlo a Roma. “Sanches è una mia ossessione da quando ero al Benfica, per questo dico che tutto quello che andrà male con lui avrà solo me come responsabile”. Erano state le parole del general manager giallorosso spiegando il suo acquisto dal Psg. L’ossessione di Pinto, però, sta diventando un problema per la Roma che a centrocampo non può contare su un calciatore, accorciando un reparto che in questo avvio di stagione ha visto anche gli infortuni di Pellegrini e Aouar.