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Salernitana, il ko di Catania fa emergere i limiti di una rosa incompleta. Difesa sotto esame
Parlare di ridimensionamento sarebbe ingeneroso, soprattutto perchè siamo appena alla decima giornata e la classifica vede ancora i granata in testa seppur in condominio con il Benevento. Tuttavia il ko nello scontro diretto di Catania ha messo in mostra i limiti di una Salernitana combattiva, competitiva, a tratti anche bella da vedere in quest'avvio di stagione, ma che non ha una rosa profonda nè - sulla carta - in grado di vincere il campionato senza passare per i playoff. Le vittorie risicate ottenute nelle settimane precedenti, spesso grazie alla giocata del singolo o all'apporto di un pubblico che incide, avevano mascherato solo in parte alcune lacune che non sono state colmate nella sessione estiva del calciomercato. Ben poche responsabilità per il direttore sportivo Daniele Faggiano che, con un budget tutt'altro che elevato, ha comunque messo a disposizione dello staff tecnico un reparto offensivo di spessore per la categoria, un Capomaggio che è considerato tra i colpi migliori in assoluto e un Donnarumma che ha aggiunto diversi punti alla classifica con parate miracolose e spettacolari. Quando però, per il terzo anno di fila, il diktat è quello di cedere prima di acquistare e di salvaguardare il bilancio c'è anche il rischio di non poter mettere a segno quei colpi che avrebbero potuto fare la differenza. E se oggi la difesa è tra le più perforate del girone e sta subendo mediamente due reti a partita (eccezion fatta per la trasferta di Monopoli), allora è necessario fare una riflessione e mettere in preventivo sin da ora una serie di innesti a gennaio: almeno un centrale rapido e di categoria superiore, un esterno destro (ad oggi un flop Quirini e, in parte, Ubani), un centrocampista di interdizione e un altro in grado di rappresentare il vice Capomaggio.
La differenza col Catania, al netto del vantaggio di un punto in classifica e del buon primo tempo disputato, è molto più evidente di quanto non dica la graduatoria. Casasola-Donnarumma sono esterni che in B hanno fatto la differenza nel recente passato, Di Tacchio e Aloi hanno tutto per formare un centrocampo di qualità e quantità, Cicerelli è un numero 10 vero (e l'eurogol su punizione testimonia il suo status di insostituibile), Forte sta tornando a segnare con una certa continuità e il terzetto Di Gennaro-Celli-Ierardi non ha fatto toccar palla a un Ferrari da 4,5 in pagella e al grande ex Inglese fischiato per 100 minuti dal Massimino e costantemente anticipato dal diretto marcatore. La Salernitana, invece, aveva in panchina un Primavera del Sassuolo, tre calciatori cresciuti nel vivaio granata, un Liguori fermo da un mese e mezzo e poco altro, soprattutto in termini numerici. Dall'altra parte, invece, erano fuori Rolfini, Jimenez, D'Ausilio e Stoppa oltre a Caturano che ha segnato una marea di gol nelle ultime stagioni e che è uno dei tanti elementi accostati ai campani in estate e che poi si è accasato altrove. Insomma, sin qui Raffaele e il suo gruppo sono andati ben oltre le effettive potenzialità della rosa, vincendo 7 partite su 10 e conquistando la bellezza di 22 punti.
Far drammi o processi con una marea di partite ancora da giocare rischierebbe soltanto di alimentare inutili malumori in una piazza che, al netto della doppia retrocessione di fila, ha deciso di accantonare la pacifica contestazione all'indirizzo della società sostenendo a prescindere i propri beniamini. Domenica sera, con la Casertana, prevedibile un calo di spettatori sugli spalti, ma la curva Sud è pronta a lasciare ancora una volta tutti a bocca aperta con una scenografia top secret. E a Latina, finalmente, ci saranno supporters granata anche nel settore riservato agli ospiti dopo l'abolizione del divieto sancito dal Ministro Piantedosi dopo quanto accaduto il 22 giugno scorso in occasione della finale playout contro la Sampdoria. Sul web gli appelli si moltiplicano col passare delle ore, con una nota diffusa sui social da parte della tifoseria organizzata: "Siamo ancora primi e il prossimo turno prevede lo scontro al vertice tra Catania e Benevento. Vinciamo e riprendiamoci il primo posto in solitaria. La società a gennaio dovrà dimostrare le reali intenzioni mettendo mano al portafoglio per allestire una corazzata. Minimo sindacale dopo il biennio peggiore della nostra storia". Iervolino e Milan saranno d'accordo?
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