
Salernitana sui livelli delle big o forse un gradino appena sotto, il campo sarà il giudice supremo
La diatriba interna ora è tra chi considera la Salernitana sul livello delle favorite e chi invece la colloca un gradino sotto. Una discussione che potrebbe apparire inutile visto che alla fine sarà il campo a dire qual è la squadra più forte del campionato. È chiaro che quella costruita dal direttore sportivo Faggiano è di alto livello, così come il Catania e il Benevento. Sulla carta è un dato di fatto, basta vedere il curriculum dei giocatori presenti in rosa ma anche delle cosiddette alternative, a Cosenza non c'erano ancora i quattro nuovi acquisti e comunque i granata si sono permessi il lusso di avere in panchina Ferrari, Liguori e De Boer per esempio.
Il dubbio (e lo ha dichiarato lo stesso direttore sportivo Faggiano subito dopo la fine del mercato) potrebbe derivare dal fatto che Benevento e Catania avevano già un'ossatura da cui ripartire, meccanismi già rodati anche dalla riconferma dei rispettivi allenatori. La Salernitana è partita da zero, nuovo allenatore e nuovi giocatori, che hanno bisogno di un fisiologico lasso di tempo per amalgamarsi e conoscersi. Poi potremmo stare a discutere del perchè alcuni giocatori sono arrivati in ritardo, potremmo chiederci se quattro centrocampisti più alcuni Primavera possano bastare a chi usa una linea mediana da tre.
C'è poi un dubbio sulle condizioni atletiche di due giocatori che occupano due posti fondamentali, il difensore centrale (Golemic) e il portiere (Donnarumma), di fatto fermi da un anno. Se sono quelli visti in campo fino a due anni fa rappresentano una certezza. Se stanno bene sono dei top per a categoria. Ad ogni modo, un gradino sopra o un gradino sotto lo dirà solo il campo, vero giudice supremo. Per arrivare all'obiettivo poi serve l'incastro di tanti fattori, fortuna, coesione, pochi infortuni e continuità. È innegabile però che la Salernitana sia tra le big del campionato e una delle favorite per la promozione diretta.







