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SALERNITANA: si scrive Giannetti e Cerci ma si legge delusione e scommessa persaTUTTO mercato WEB
© foto di Carlo Giacomazza/TuttoSalernitana.com
lunedì 13 luglio 2020, 11:30News
di TS Redazione
per Tuttosalernitana.com
fonte il Mattino

SALERNITANA: si scrive Giannetti e Cerci ma si legge delusione e scommessa persa

Pochi gol, tanti sospiri, pure qualche pallone perso e «svirgolato», diventato assist involontario per gli avversari. 

L'ATTACCANTE Nella operazione rilancio della Salernitana targata Ventura, Niccolò Giannetti (nella foto), pupillo di Breda a Livorno, era uno degli inamovibili, l'alfiere granata, l'uomo gol all'ombra del quale gestire i digiuni di Djuric e Jallow. Invece Djuric è esploso, Gondo ha soffiato il posto a Jallow e Giannetti, insieme all'attaccante gambiano, continua a finire in soffitta. Cerci non ha mai lasciato le ragnatele (retaggio della sua precedente inattività) ma è il 29enne Giannetti la delusione più grande, il «mistero» di questo campionato. Ha il contratto fino al 2022, la Salernitana in estate lo aveva ingaggiato strappandolo all'agguerrita concorrenza e pagando anche l'indennizzo al Cagliari per ottenere il cartellino a titolo definitivo. Insomma un investimento, un calciatore nuovo per un progetto nuovo. Dopo 45' ad Ascoli, però, il giocatore di origini senesi è uscito di nuovo di scena, non ha convinto. L'avvio di stagione aveva fatto stropicciare gli occhi anche ai tifosi: i gol con il Catanzaro - uno in sforbiciata, da figurine Panini -, subito a segno con il Pescara. Lampi estivi tra Coppa e campionato e poi il buio. Si era risvegliato a Cittadella, ma proprio in Veneto, un girone fa, Giannetti steccò il 4-4 dell'ultimo assalto. Da lì è cominciata la sua parabola discendente, mentre Ventura abbandonava la panchina in segno di manifesto dissenso verso l'operato di una squadra che si era destata tardi, proprio come ha fatto ad Ascoli. Un girone dopo, la «sveglia biologica» della Salernitana suona con una partita di anticipo.

L'ESTERNO La fotografia del disagio è rappresentata dalla immagine inquietante di Cerci che dopo 48', entrato al 1' della ripresa, ha le mani sul volto - stremato, stravolto - dopo aver pagato dazio all'incedere del tempo. "Non è un calciatore che può giocare 90'. Cerci ha fatto sacrifici enormi, ha partecipato alle trasferte portando con sé anche il Toradol - aveva detto Ventura - Gli possiamo chiedere la fiammata, magari la giocata che risolva la partita e che dia punti insperati". Ad Ascoli il tecnico granata ha provato proprio a chiedergli questo: il guizzo, la luce, l'accelerazione, l'idea ma è tutto un dolce ricordo. L'amara attualità ha riconsegnato un calciatore che è venuto fuori stanco, di nuovo in difficoltà dal lockdown, a disagio anche nel cross e nell'alzare il pallone per disegnare parabole. "Ho detto alla società che se siamo partiti insieme, sarebbe stato giusto anche concludere insieme". Così Ventura, al momento di stabilire se estendere i contratti a scadenza, fino al 31 agosto. È accaduto anche per Cerci. Da un punto di vista di ingaggio e di contratto, cambia poco: il calciatore al suo arrivo aveva firmato per due anni ma il vincolo conteneva anche clausole che avrebbero potuto determinare l'addio anticipato, alla fine di questa stagione. Dal punto di vista calcistico e della performance, invece, l'estensione del tesseramento avrebbe dovuto produrre - era questo l'auspicio - anche una estensione del beneficio in campo. Non c'è stato. L'impressione è che la tappa di Ascoli sia stata l'ultima insegna accesa. Le immagini Dazn, impietose, lo hanno inquadrato in lacrime: rabbia e delusione, la paura di essersi fatto male di nuovo. C'è il rischio di un nuovo guaio muscolare e a caldo Cerci ha provato a «fare il medico» testandosi. Dopo le lacrime, nel viaggio di ritorno a Salerno, è prevalso l'orgoglio: vorrebbe provare ancora, desidererebbe un'altra chance. Oggii farà esami per verificare l'entità del danno muscolare.