Salernitana, terzo tempo all'Arechi, FR7 dirige l'orchestra

Il regalo è per loro, per i 3300 tifosi di Reggio Emilia diventati 11.000 all'Arechi. Non sono più bagnati e delusi ma finalmente baciati dal sole e contenti: Obi afferra il pallone della liberazione, della prima vittoria in Serie A, e al triplice fischio di Salernitana-Genoa lo consegna alla gente con un rilancio stile rugby. Il sigillo lo appone Ribéry durante i festeggiamenti a bordo campo, da vero direttore d'orchestra. I compagni di squadra non per pigrizia ma perché stravolti e cotti dalla tensione ringraziano e poi rientrano nel tunnel. Dura poco. 

Il richiamo del condottiero. "Dove andate? Qua c'è da festeggiare e ringraziare ad oltranza", pare dire Franck con mimica eloquente.

Il parterre. Allo stadio, in tribuna, ci sono il procuratore Giuffredi (a fine gara, colloquio con Kastanos e con Castori), la famiglia dell'allenatore la signora Paola guida la piccola delegazione e anche la famiglia Criscito, tutta in maglia rossoblu, personalizzata, sistemata sulle poltroncine. Un gruppo di tifosi della Salernitana, a scopo precauzionale, chiede alle forze dell'ordine di riservare un'altra collocazione (più defilata, lato Nord) alla moglie del giocatore ed ai bambini. La Salernitana ha donato maglie personalizzate al dirigente genoano Diodato Abagnara, ex storico segretario generale granata.