Chiffi e gli errori pro Verona. Meno male che la Salernitana non è mai stata coinvolta nella bagarre

Se dal punto di vista tecnico stiamo assistendo ad un campionato piuttosto vero e senza saldi di fine stagione, per quanto riguarda gli errori arbitrali è cambiato poco pur con l'introduzione del VAR. Quanto visto oggi al Bentegodi ci porta a tirare un bel sospiro di sollievo, visto che la nostra Salernitana non è mai stata invischiata nella lotta per non retrocedere e non ha dovuto subire, direttamente o indirettamente, decisioni talvolta incomprensibili e che gridano vendetta. Sportivamente parlando, s'intende. Immaginatevi i tifosi dello Spezia fino al 95' di Verona-Empoli, ad un passo dalla retrocessione non solo per demeriti evidenti, ma anche per le scelte di Chiffi a senso unico. Nessuno vuole mettere in discussione la buona fede delle giacchette nere, ci mancherebbe. Tuttavia oggi abbiamo assistito a una direzione che sarebbe eufemistico definire mediocre. Come si fa a non espellere Cabal che fermava platealmente Cambiaghi lanciato a rete e pronto a calciare verso la porta semivuota? Lo stesso Cabal che, poco dopo, commetteva fallo da rigore colpendo un avversario con una gomitata sotto lo sguardo di Chiffi. Il VAR, Mazzoleni, avrebbe dovuto richiamare l'attenzione del collega trattandosi di un grave errore. Niente da fare, per l'incredulità della panchina toscana.  E nella ripresa il gol del vantaggio nasce da un controllo di mano che la terna non ha ravvisato.

La giustizia sportiva ha voluto che l'Empoli pareggiasse, con pieno merito, al 96' inguaiando Djuric e compagni, chiamati a fare risultato a San Siro col Milan e sperare che lo Spezia non faccia risultato a Roma. Resta viva l'ipotesi spareggio, mentre il Lecce è ormai virtualmente salvo. Al Verona, dunque, non può andare sempre bene. Prima il gol vittoria al 96' su papera di Consigli, poi Orsolini che sbaglia a porta vuota al 95', oggi Chiffi in giornata no. Per gioco espresso gli scaligeri meritano quella posizione di classifica, vedremo chi la spunterà tra Zaffaroni e Semplici negli ultimi, tesissimi, 90 minuti. Tra le poche squadre a soffrire al Bentegodi c'è stata proprio la nostra Salernitana nell'ultima sfida dell'era Nicola. Come dimenticare Sepe preferito a Ochoa, Candreva terzino e 80 minuti pessimi, con Piatek che sbagliò nel finale la rete del pareggio. Una provvida sventura?