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Paulo Sousa eguaglia i 21 punti di Nicola con tante gare in meno. Da +4 a +11TUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
domenica 28 maggio 2023, 20:00News
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

Paulo Sousa eguaglia i 21 punti di Nicola con tante gare in meno. Da +4 a +11

Che l'esonero di Davide Nicola sia stato determinante per la conquista della salvezza non ci sono dubbi. Non ce ne voglia l'ex tecnico granata, indiscutibilmente protagonista dell'impresa della passata stagione al pari del presidente e del direttore sportivo Sabatini, ma quest'anno il mister è andato in confusione e la sua Salernitana era diventata una squadra senza idee, senza identità, spenta, stanca, svogliata e messa sotto da chiunque come ha ammesso un calciatore schietto e d'esperienza come Fazio. Non a caso Nicola è stato in discussione almeno quattro volte: dopo il ko con il Sassuolo, al termine della gara persa in casa col Lecce e post 3-0 di Monza, prima dell'8-2 di Bergamo che forse avrebbe richiesto da parte di qualcuno un passo indietro e non l'attesa di un esonero comunque oneroso. Ha avuto ragione il direttore sportivo De Sanctis, fosse dipeso da lui avrebbe cambiato guida tecnica già in estate. E chi oggi "ringrazia" l'ex trainer di Crotone e Bari asserendo che i suoi punti hanno salvato la Salernitana, dovrà ricredersi almeno a cospetto dei numeri. Quelli che non mentono mai. Sousa ha ottenuto lo stesso bottino pur avendo avuto a disposizione meno partite, con una media di 1,5 rispetto allo 0,95 di Nicola. Partito benissimo e poi in totale involuzione dalla gara interna con la Cremonese in poi, con un bottino di una vittoria, due pareggi e ben 6 sconfitte. Ruolino di marcia da retrocessione.

Quando Nicola è stato esonerato per la seconda e definitiva volta, la Salernitana aveva 4 punti di vantaggio sul Verona terzultimo, oggi invece ne ha ben 11 e può vantare 13 risultati positivi nelle ultime 14 gare. E' anche l'atteggiamento dei due allenatori che è cambiato. Nicola si diceva spesso soddisfatto, anche dopo la gara interna col Torino che, senza Ochoa, sarebbe finita in goleada. Si era divertito invece a  Firenze, quando la sua Salernitana fu presa a pallonate. E non dimentichiamo Kastanos costantemente in panchina, gli stravolgimenti pre Verona (con Candreva terzino, come per tutto l'arco della sua gestione del resto), Dia su De Sciglio, Vilhena esterno sinistro. Errori tecnico-tattici per la verità già visti nel 2021-22, ma lo 0-0 di Venezia-Cagliari per fortuna cancellò tutto con un colpo di spugna. Non nella mente di De Sanctis, pienamente consapevole che un progetto ha bisogno di un allenatore che incide sotto tutti i punti di vista e non di un buon motivatore. E i numeri confermano che il salto di qualità è stato totale. Del resto ieri il suo nome non è stato menzionato dal presidente nella lunga lista dei ringraziamenti.