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Una piazza piena, le lacrime dei bambini, il trottolino granata e i due messaggi dei tifosiTUTTO mercato WEB
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
venerdì 2 giugno 2023, 18:00News
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

Una piazza piena, le lacrime dei bambini, il trottolino granata e i due messaggi dei tifosi

Dopo 33 anni. Dopo quel giugno glorioso del 1990. Dopo il giro di campo di capitan Di Bartolomei. Piazza della Concordia è stata nuovamente teatro di una festa di popolo, di passione e appartenenza. Ieri sera c’erano 10mila persone e passa ad applaudire mister Paulo Sousa ed i suoi atleti per quella che è stata una vera e propria standing ovation anche alla società presieduta da Danilo Iervolino. Tante le emozioni sopra e sotto il palco. E non senza qualche ostacolo, vedi l’organizzazione dell’evento che ha necessitato di riunioni operative, firme e ordinanze fino ad un minuto prima. Ma alla fine la serata si è svolta in modo corretto e tutto è andato come da copione. Sul palco Luca Scafuri – speaker dell’Arechi – e l’ad Maurizio Milan hanno condotto per mano il popolo granata presente. C’è stato spazio per tutti, dalle giovanili alla Salernitana for Special, dai calciatori della rosa al tecnico, dalla famiglia del presidente Iervolino agli ospiti musicali. Su tutti l’esibizione di Mietta, che non poteva non riproporre il tormentone di quella storica promozione in B della stagione 1989/90. L’hanno cantata tutti, “Trottolino amoroso” è tornata a riempire Piazza della Concordia.

Ovvio era che l’attenzione principale fosse riservata all’intervento del presidente Iervolino che ha toccato diversi argomenti, partendo ovviamente dal suo arrivo a Salerno nella magica serata del 31 dicembre 2021. “Quel 31 dicembre io ero in montagna, e mi convinsi che questa era la cosa giusta da fare. Già il giorno dopo capii che c’era dell’energia del potenziale, poi è stato un percorso incredibile. L’anno scorso abbiamo raggiunto una storica salvezza, meritatissima. Ma quest’anno devo dire grazie a tante persone, è stato l’anno della costruzione. Devo ringraziare il precedente allenatore, Nicola, ed il precedente Direttore, Sabatini. Ma devo ringraziare e fare un applauso gigantesco al nostro mister Paulo Sousa che ha dato energia, freschezza, fraseggio. Il Direttore Sportivo è molto noto, ha fatto un lavoro straordinario. Dobbiamo fare un applauso a Frank Ribery; in molti credevano che fosse venuto qui a svernare. E invece ha dimostrato il suo legame. E’ una squadra fatta di tanti calciatori di proprietà, quindi dimostra che stiamo costruendo. E’ stato un campionato con alti e bassi, e nei momenti negativi le critiche dei tifosi aiutano a crescere, a guardarsi allo specchio e vedere di tirare fuori le unghie. Critiche che sono state sempre costruttive e mai distruttive. Abbiamo cambiato, abbiamo chiamato Paulo Sousa e la musica è cambiata. Quell’8-2 non mi è andato giù ed al ritorno è bastato un gol al 95’ per vendicarci. Sarà una Salernitana che punterà sui giovani, competitiva, bella che se la deve combattere a testa alta con tutti, su tutti gli stadi. E’ ovvio che le cose si costruiscono un po’ alla volta, una cosa deve essere chiara, la Salernitana deve essere la squadra del territorio, deve essere attrattiva di tutti i migliori talenti del meridione, deve andare nelle scuole, deve farsi coccolare dai tifosi giocando bene e coinvolgendo la popolazione”.

Infine l’ultimo affondo sulle condizioni in cui versa l’impianto cittadino: “Mi auguro, mi voglio impegnare e voglio investire affinché questa diventi una “sport-city”. Sono un uomo del fare, non sono mai polemico. Ho apprezzato lo sforzo di voler migliorare lo stadio, ma chiedo miglioramenti, chiedo rapidità. Aprire l’altro pezzo di curva, ammodernare i tornelli. Poi uno stadio deve essere sicuro ed accogliente. Quindi risolvere problemi di staticità e di pioggia, perché non può piovere in uno stadio di Serie A. Si è squadra di Serie A anche dal punto di vista delle infrastrutture, se vogliamo crescere in maniera sostenibile e credibile, dobbiamo far diventare Salerno una vera “sport-city”.Insomma un chiaro messaggio all’amministrazione comunale affinchè sia solerte nell’accompagnare il processo di restyling dello stadio, così come promesso dalla Regione Campania. Da qui il primo messaggio del pubblico, con i fischi assordanti al Sindaco Vincenzo Napoli e quelli che De Luca ha evitato soltanto perchè assente. In passato, invece, il Governatore era sempre in prima linea quando si trattava di celebrare il centenario o una promozione. Ha prevalso la nuova fede azzurra, evidentemente. A tal proposito ha diviso la piazza - per stessa ammissione di Iervolino - l'intervento dell'avvocato Fimmanò. Uno che, comunque, va applaudito per aver contribuito a vincere i ricorsi contro Udinese e Venezia e che ha un sentimento sincero nei confronti della maglia granata. Dopo il suo grido "Sono un pisciaiuolo", però, è partito il coro "Odio Napoli" intonato da tutti gli 8000 presenti. Segnale evidente che Salerno rispetta le origini del patron e dei suoi collaboratori ma allo stesso tempo chiede il "rispetto" per una rivalità antica, alimentata dai pessimi comportamenti sponda Napoli nell'ultimo mese.