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...con Marco Mancosu
“Allenamenti a casa, ma mi manca il campo.Liverani sempre sul pezzo.Riduzione stipendi?Non ha senso parlarne,ogni club ha il suo bilancio.Si torni a giocare. Futuro? Con il Lecce parliamo del rinnovo”
“Ci alleniamo a casa, non è il massimo, ma in questo momento bisogna trovare metodi alternativi alla normalità. Facciamo allenamenti personalizzati”. Così a TuttoMercatoWeb il centrocampista e capitano del Lecce, Marco Mancosu.
Cosa le manca più del quotidiano?
“Gli allenamenti. Il mister è sempre sul pezzo. Il campo riesce a far comunicare allenatori e giocatori in maniera differente. Oggi diciamo ‘ma è davvero così?’. Giocare a pallone è la cosa più bella che ci sia, ma mi piace l’allenamento quotidiano. E mi manca”.
Qual è l’umore della squadra in questo momento?
“Più si va avanti e più viene spostata la data del rientro. Provano a dare dei numeri, ma nessuno sa come sarà. Si vive alla giornata. Bisogna aspettare che finisca tutto questo”.
Per tornare in campo. E riprendere il campionato...
“È l’opzione migliore. Rispettando tutte le norme della sanità dobbiamo finire il campionato. Nessuno deve essere penalizzato. E se si ferma il calcio possono nascere dei problemi per tanti”.
Riduzione stipendi. Lei come la vede? Farete come la Juventus?
“Ognuno deve trovare la quadra da solo. È una cosa personale. Parlare adesso di riduzione di stipendi ha poco senso. Non si conoscono le perdite reali. Poi ogni società ha un suo bilancio. Se bisognerà fare dei sacrifici li faremo, ma oggi non si può quantificare nulla. Prima bisogna capire se si gioca oppure no. E sarebbe importante tornare a giocare, affinché torni a funzionare tutto il sistema. Rispettando, ovviamente, le norme sanitarie. Mi auguro che il ritorno in campo si verifichi il prima possibile, anche per dare uno sfogo a chi sta a casa”.
Se il campionato venisse congelato ci sarebbero tanti interrogativi. Voi lottate per la salvezza. E siete a pari punti con il Genoa...
“E manca lo scontro diretto. Non avrebbe senso decretare una cosa del genere. Il campionato deve finire”.
Che è successo contro l’Atalanta?
“Abbiamo una nostra mentalità. Prendiamo come modello proprio l’Atalanta che prima di arrivare a questo livello ha dovuto subire qualche batosta. Il 7-2 non mi fa preoccupare più di tanto. Gli altri anni le neopromosse erano già spacciate. Noi combattiamo”.
Tutti a casa, magari a guardare la tv. La sua partita che vorrebbe rivedere in questi giorni?
“Quella contro il Napoli. Abbiamo fatto una prestazione importante in uno stadio dove si gioca la Champions. E poi ho fatto un bel gol”.
Futuro: avete cominciato a parlare del suo rinnovo?
“Si. Stavamo parlando. Questa situazione però, ha bloccato tutto”.
Si vede ancora a Lecce?
“Me l’hanno sempre chiesto. Ma non posso saperlo. A Lecce sto benissimo, sono il capitano. Non voglio dire che starò a vita a Lecce, magari poi succede l’impensabile... Comunque qui sto molto bene. Vedremo”.
Cosa le manca più del quotidiano?
“Gli allenamenti. Il mister è sempre sul pezzo. Il campo riesce a far comunicare allenatori e giocatori in maniera differente. Oggi diciamo ‘ma è davvero così?’. Giocare a pallone è la cosa più bella che ci sia, ma mi piace l’allenamento quotidiano. E mi manca”.
Qual è l’umore della squadra in questo momento?
“Più si va avanti e più viene spostata la data del rientro. Provano a dare dei numeri, ma nessuno sa come sarà. Si vive alla giornata. Bisogna aspettare che finisca tutto questo”.
Per tornare in campo. E riprendere il campionato...
“È l’opzione migliore. Rispettando tutte le norme della sanità dobbiamo finire il campionato. Nessuno deve essere penalizzato. E se si ferma il calcio possono nascere dei problemi per tanti”.
Riduzione stipendi. Lei come la vede? Farete come la Juventus?
“Ognuno deve trovare la quadra da solo. È una cosa personale. Parlare adesso di riduzione di stipendi ha poco senso. Non si conoscono le perdite reali. Poi ogni società ha un suo bilancio. Se bisognerà fare dei sacrifici li faremo, ma oggi non si può quantificare nulla. Prima bisogna capire se si gioca oppure no. E sarebbe importante tornare a giocare, affinché torni a funzionare tutto il sistema. Rispettando, ovviamente, le norme sanitarie. Mi auguro che il ritorno in campo si verifichi il prima possibile, anche per dare uno sfogo a chi sta a casa”.
Se il campionato venisse congelato ci sarebbero tanti interrogativi. Voi lottate per la salvezza. E siete a pari punti con il Genoa...
“E manca lo scontro diretto. Non avrebbe senso decretare una cosa del genere. Il campionato deve finire”.
Che è successo contro l’Atalanta?
“Abbiamo una nostra mentalità. Prendiamo come modello proprio l’Atalanta che prima di arrivare a questo livello ha dovuto subire qualche batosta. Il 7-2 non mi fa preoccupare più di tanto. Gli altri anni le neopromosse erano già spacciate. Noi combattiamo”.
Tutti a casa, magari a guardare la tv. La sua partita che vorrebbe rivedere in questi giorni?
“Quella contro il Napoli. Abbiamo fatto una prestazione importante in uno stadio dove si gioca la Champions. E poi ho fatto un bel gol”.
Futuro: avete cominciato a parlare del suo rinnovo?
“Si. Stavamo parlando. Questa situazione però, ha bloccato tutto”.
Si vede ancora a Lecce?
“Me l’hanno sempre chiesto. Ma non posso saperlo. A Lecce sto benissimo, sono il capitano. Non voglio dire che starò a vita a Lecce, magari poi succede l’impensabile... Comunque qui sto molto bene. Vedremo”.
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