Dramma Sampdoria, retrocessa in C per la prima volta. Primavera e Women completano il disastro

La stagione 2024/25 si chiude con un verdetto clamoroso: la Sampdoria retrocede in Serie C per la prima volta nella sua storia. Lo 0-0 sul campo della Juve Stabia, nell’ultima giornata di campionato, ha sancito il terzultimo posto in classifica e la retrocessione diretta in Lega Pro. Un epilogo che definire disastroso è quasi riduttivo.

Il crollo della Sampdoria è figlio di un’annata segnata da instabilità e caos fin dall’inizio: cambi in panchina, ribaltoni nella direzione tecnica, e il tentativo disperato - e inutile - di affidarsi nuovamente a chi aveva scritto pagine gloriose del passato blucerchiato. Nemmeno il cuore e l'orgoglio mostrati nella penultima gara contro la Salernitana, in un “Ferraris” gremito e infuocato, sono bastati ad arginare un declino ormai irreversibile.

Per la prima volta in 79 anni di storia, la Samp scivola nella terza serie del calcio italiano. Un evento senza precedenti per un club nato nel 1946 dalla fusione tra Sampierdarenese e Andrea Doria, e che aveva sempre militato tra Serie A e Serie B. La Serie C era rimasta un territorio mai esplorato - fino a oggi.

Ma la crisi non si è fermata alla prima squadra maschile. È stato un disastro su tutta la linea. Anche la Primavera ha vissuto una stagione nera, culminata nella retrocessione in Primavera 2 dopo il pesante 4-1 incassato contro l’Atalanta il 27 aprile, con ben tre giornate d’anticipo. Anche in questo caso, si tratta di una prima volta storica in negativo: dal 2017, anno della creazione del torneo, la Samp non era mai retrocessa a livello giovanile.

Infine, un'altra pagina amara è quella scritta dalla Sampdoria Women, anch’essa retrocessa - in Serie B - dopo la Poule Salvezza. Un destino segnato nonostante il tentativo del club di appellarsi alla giustizia sportiva dopo la sconfitta contro il Como. Ricorso respinto e sentenza del campo confermata. Ironia della sorte, solo un anno fa la gestione Manfredi aveva addirittura valutato di cancellare del tutto la squadra femminile.