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tmw / sampdoria / A tu per tu
...con Antonio CalabroTUTTO mercato WEB
© foto di FEDERICO SERRA
Oggi alle 00:00A tu per tu
di Alessio Alaimo

...con Antonio Calabro

Salvezza. In anticipo. E chiusura del campionato con una prestazione gagliarda a Palermo. La Carrarese di Antonio Calabro si lascia alle spalle nove squadre e da neopromossa candidata alla retrocessione è diventata matricola terribile della Serie B. Il tecnico salentino è ormai un tutt’uno con l’ambiente. Cori dei tifosi a ogni partita, risultati importanti e giovani valorizzati. Quanto basta per consacrarlo ad allenatore importante per la categoria. “Che gli addetti ai lavori ci davano per candidati alla retrocessione l’avevamo avvertito anche noi. Ma è stato un campionato che fin dall’inizio ci ha dato la convinzione di poterci salvare. Non abbiamo mai avuto il timore di poter retrocedere. Ho continuato ad allenare un gruppo che era già stato vincente in Serie C e sapevo che si sarebbe fatto valere anche in B”, spiega Calabro a TuttoMercatoWeb.com.



Cosa la faceva essere così sicuro?
“Mi rendevo conto che avevo a disposizione giocatori forti che si approcciavano alla B nel momento giusto. Poi sono arrivati giovani promettenti che si sono messi a disposizione e che hanno voluto migliorarsi. Il mix tra zoccolo duro e giovani ci ha dato la convinzione che ci sarebbero state almeno cinque squadre sotto di noi”.



E alla fine sono diventate nove…
“Questo da ancora più valore. Per le convinzioni che ho e avevo all’inizio del campionato penso che senza qualche infortunio che abbiamo avuto e con l’obbligo di allenarci fuori dalla nostra struttura per i primi tre mesi, avremmo potuto avere qualche punto in più”.

E’ retrocessa la Sampdoria, come il Cittadella. E vi siete lasciati dietro squadre come Frosinone e Salernitana…
“Che sia retrocessa la Samp con il secondo monte ingaggi, così come che Salernitana e Frosinone faranno i playout o la retrocessione del Cittadella che era in B da molti anni, dà ancora più valore al risultato ottenuto”.


Che effetto le fa la retrocessione della Samp?
“Per quelli della mia età la Sampdoria è quella di Vialli e Mancini, quella dello Scudetto, quella della Champions League. Nella nostra generazione ha sempre suscitato tante simpatie. Il derby della Lanterna è quello più bello esteticamente: curve vicine, niente pista. Fantastico. Dispiace vedere la Samp in Serie C”.



La Carrarese è salva. Per chiudere la sua annata perfetta manca la salvezza del Lecce…
“Sarebbe bello. Ogni volta che ho la possibilità mi sintonizzo sempre sulla partita del Lecce e divento un tifoso, non più un addetto ai lavori. Spero che il Lecce possa rimanere in Serie A. Lo meritano la società, il team di lavoro con il Presidente, Pantaleo Corvino e Stefano Trinchera”.



Calabro e la Carrarese ripartiranno insieme?
“Da allenatore penso di aver raggiunto una maturità oggettiva. Se le cose sono andate bene a Carrara il merito va suddiviso tra tutte le componenti a cominciare dalla società con a capo il Presidente Gemignani che capisce di calcio ed è stato vicino alla squadra soprattutto nei momenti di difficoltà. Il Direttore Pasciuti ha fatto un grande lavoro. Tutti questi presupposti uniti al grande gruppo squadra, fanno sì che un tecnico esprima tutto il proprio potenziale. Ho ancora un anno di contratto, adesso ci riposiamo dalle fatiche di un campionato duro. Siamo una famiglia: tutto ciò che verrà deciso sarà a carte scoperte e con molta sincerità in virtù del rapporto che c’è tra di noi. Chi mi ha portato a Carrara sarà la stessa persona che valuterà insieme a me qualsiasi cosa per il bene della Carrarese”.