
Prina: "Gallo? Ottimo tecnico ma in piazze come Vicenza conta solo vincere"
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Luca Prina, l’allenatore che ha guidato la Virtus Entella alla sua prima storica promozione in Serie B, è intervenuto ai microfoni di TMW Radio durante la trasmissione A Tutta C. I Diavoli Neri hanno festeggiato la promozione, ma il nuovo corso ripartirà senza mister Gallo, che ha scelto il Vicenza.
“È stata una doppia sorpresa. Prima di tutto, la promozione: in un girone molto difficile, l’Entella non era certo tra le favorite. Grande merito a Gallo, uno dei protagonisti assoluti. Poi il suo addio, dopo un campionato così, ha spiazzato tutti. Pare ci sia un cambio di strategia societaria, con la volontà di puntare su profili giovani, sostenibili e funzionali. Una sorta di ‘modello Cittadella’, insomma.”
L’approdo di Gallo a Vicenza, secondo Prina, ha una sua logica:
“Lo stimo molto. È un allenatore capace, e Vicenza ha bisogno di vincere subito. Ma in piazze del genere contano solo i risultati. Le valutazioni tecniche passano in secondo piano se non ottieni l’obiettivo.”
Diversi tecnici - tra cui lo stesso Gallo, Baldini e Inzaghi - hanno rinunciato a salire di categoria.
“Sono situazioni diverse. Gallo voleva restare, ma i cambi societari lo hanno frenato. Inzaghi invece ha fatto una scelta intelligente: preferisce arrivare in Serie A con una società forte alle spalle, come il Palermo. Il Pisa in A sarebbe stato un salto nel vuoto. Quanto a Baldini, ha sempre fatto scelte particolari. Il fatto è che anche quando vinci, nel calcio italiano non c’è mai davvero serenità.”
La lunga attesa per il playout Salernitana-Sampdoria ha scatenato polemiche. Prina è netto:
“Inaccettabile. Allenatori, staff e calciatori si sono ritrovati un mese in sospeso, senza sapere se e quando si sarebbe giocato. È l’emblema della confusione che regna nel nostro calcio, frutto di una crisi di idee e gestione. E purtroppo, con ricorsi e contro-ricorsi, rischiamo un’estate ancora più caotica. Bisogna fare come nel mondo reale: controlli prima di partire. Le società devono dimostrare di avere le risorse per affrontare tutta la stagione, depositando le garanzie necessarie. Invece, ogni estate partono club che si sa già che non arriveranno a dicembre. E poi esplodono i problemi. È un meccanismo da cambiare alla radice.”
Con un filo di amarezza, Prina sottolinea:
“Io sono cresciuto con la Serie C. È una categoria bellissima, seguita, formativa. Ci sono città, piazze, talenti veri. Ma ogni anno si parla solo di esclusioni, ricorsi e caos. Non è giusto, né per chi ci lavora né per chi la ama.”
Chiusura con un sorriso, per commentare la scelta del Pisa, neopromosso in Serie A, di affidarsi ad Alberto Gilardino, con cui Prina ha un legame speciale:
“Gli ho scritto subito: da oggi ha un nuovo tifoso. La nostra amicizia dura da 30 anni. È un tecnico preparato, motivato, e sono certo che riuscirà a creare un grande gruppo. Il Pisa parte dietro, ma con entusiasmo e coesione può lottare per la salvezza.”
“È stata una doppia sorpresa. Prima di tutto, la promozione: in un girone molto difficile, l’Entella non era certo tra le favorite. Grande merito a Gallo, uno dei protagonisti assoluti. Poi il suo addio, dopo un campionato così, ha spiazzato tutti. Pare ci sia un cambio di strategia societaria, con la volontà di puntare su profili giovani, sostenibili e funzionali. Una sorta di ‘modello Cittadella’, insomma.”
L’approdo di Gallo a Vicenza, secondo Prina, ha una sua logica:
“Lo stimo molto. È un allenatore capace, e Vicenza ha bisogno di vincere subito. Ma in piazze del genere contano solo i risultati. Le valutazioni tecniche passano in secondo piano se non ottieni l’obiettivo.”
Diversi tecnici - tra cui lo stesso Gallo, Baldini e Inzaghi - hanno rinunciato a salire di categoria.
“Sono situazioni diverse. Gallo voleva restare, ma i cambi societari lo hanno frenato. Inzaghi invece ha fatto una scelta intelligente: preferisce arrivare in Serie A con una società forte alle spalle, come il Palermo. Il Pisa in A sarebbe stato un salto nel vuoto. Quanto a Baldini, ha sempre fatto scelte particolari. Il fatto è che anche quando vinci, nel calcio italiano non c’è mai davvero serenità.”
La lunga attesa per il playout Salernitana-Sampdoria ha scatenato polemiche. Prina è netto:
“Inaccettabile. Allenatori, staff e calciatori si sono ritrovati un mese in sospeso, senza sapere se e quando si sarebbe giocato. È l’emblema della confusione che regna nel nostro calcio, frutto di una crisi di idee e gestione. E purtroppo, con ricorsi e contro-ricorsi, rischiamo un’estate ancora più caotica. Bisogna fare come nel mondo reale: controlli prima di partire. Le società devono dimostrare di avere le risorse per affrontare tutta la stagione, depositando le garanzie necessarie. Invece, ogni estate partono club che si sa già che non arriveranno a dicembre. E poi esplodono i problemi. È un meccanismo da cambiare alla radice.”
Con un filo di amarezza, Prina sottolinea:
“Io sono cresciuto con la Serie C. È una categoria bellissima, seguita, formativa. Ci sono città, piazze, talenti veri. Ma ogni anno si parla solo di esclusioni, ricorsi e caos. Non è giusto, né per chi ci lavora né per chi la ama.”
Chiusura con un sorriso, per commentare la scelta del Pisa, neopromosso in Serie A, di affidarsi ad Alberto Gilardino, con cui Prina ha un legame speciale:
“Gli ho scritto subito: da oggi ha un nuovo tifoso. La nostra amicizia dura da 30 anni. È un tecnico preparato, motivato, e sono certo che riuscirà a creare un grande gruppo. Il Pisa parte dietro, ma con entusiasmo e coesione può lottare per la salvezza.”
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