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Cribari: "Lazio, bravo Radu e che coppia Acerbi-Felipe. Inzaghi gran sorpresa"

ESCLUSIVA TMW - Cribari: "Lazio, bravo Radu e che coppia Acerbi-Felipe. Inzaghi gran sorpresa"
© foto di Federico De Luca
martedì 28 aprile 2020, 15:30Serie A
di Lorenzo Marucci

"Ora dirigo una scuola calcio qui in Brasile. Si chiama C25, la mia iniziale e il mio vecchio numero di maglia. Lavoro con ragazzi dai quattro ai quindici anni". Sanchez Cribari, ex difensore tra le altre della Lazio, vive adesso a Londrina, la sua città natale, nello stato del Paranà. Segue sempre da vicino il nostro calcio e in particolare la Lazio, con cui ha vinto una Coppa Italia e una Supercoppa. "La salute - dice a Tuttomercatoweb.com - viene ovviamente prima di tutto però sarebbe importante finire la stagione. Il calcio è uno sport di contatto e serve un protocollo perfetto ma speriamo che possa migliorare velocemente la situazione".

Tra l'altro c'è una Lazio in piena corsa per lo scudetto..
"Sono molto affezionato ai biancocelesti ed erano anni che la squadra non aveva questa opportunità. Non mi aspettavo che la Lazio potesse puntare al titolo, la vedevo da Champions ma non ancora da scudetto. E' stata una bella sorpresa e bisogna approfittarne perchè poi nel calcio non si sa mai quando possono ripresentarsi certe opportunità".

Inzaghi è stato a lungo suo compagno di squadra: se lo aspettava come tecnico di gran livello?
"Ho giocato quattro anni con lui e si vedeva che capiva il calcio in modo speciale. Studiava e approfondiva anche i campionato esteri. Però al tempo stesso nello spogliatoio era anche un giocherellone e non pensavo potesse reggere le pressioni dell'ambiente romano e del calcio di alto livello. Anche lui è stata una bellissima sorpresa".

Di Tare invece che pensa? E' adesso uno dei migliori ds in assoluto...
"Altra sorpresa. Lotito ha deciso di inserirlo in un ruolo dirigenziale in modo molto precoce. Però ha avuto la possibilità di migliorarsi anno dopo anno e ha fatto vedere le sue qualità. L'ho seguito molto da vicino soprattutto all'inizio della sua nuova carriera e non pensavo a questo exploit soprattutto perchè il passaggio dal campo alla dirigenza era stato molto veloce. Complimenti a lui".

Anche Lotito alla fine si è preso le sue rivincite sull'ambiente...
"Alla fine credo abbia avuto ragione lui. Nei miei anni in effetti l'ambiente era ostile nei suoi confronti e quando le cose andavano male c'era la tendenza a prendersela con lui. Lotito comunque ci diceva sempre della sua volontà di non mollare e di fare una Lazio molto forte".

Al di là di Immobile chi le sta piacendo in questa Lazio?
"Immobile è sotto gli occhi di tutti. Mi piace il mio ex compagno Radu, sono contento per lui. E poi vanno fatti gli elogi alla coppia centrale Acerbi-Luiz Felipe. Sono fortissimi. E Leiva fa girare molto bene la squadra. E' un giocatore d'esperienza e di qualità".

Alla ripartenza del campionato, se ci sarà, quali saranno i valori in campo?
"E' un 'incognita. ci sarà da rifare la preparazione perchè un conto è lavorare a casa, altro discorso allenarsi sul campo. Per ora tra Juve e Lazio dico 50 e 50. Così come aggiungo che sarebbe bello giocarsi tutte le partite che mancano, anche a costo di ulteriori sacrifici per il calendario della prossima stagione".

Aneddoti particolari sulla Lazio?
"Il fatto di essere arrivato in Champions con la Lazio è un bellissimo ricordo. Fu la vittoria di quel gruppo e rappresenta anche l'ultima volta in cui la sqaudra ha raggiunto quel traguardo. Quanto a Roma, è più di una seconda casa, ci sono stato cinque anni e me ne sono innamorato anche perché il modo di vivere è molto simile a quello brasiliano. Lì ho tanti amici e li sento spesso".

Lei ha giocato anche al Napoli: che è successo ai partenopei quest'anno?
"Ha disputato ottimi campionati lottando per lo scudetto negli ultimi anni. C'è stato forse un calo di concentrazione e ora vanno ritrovate quella voglia e quelle sicurezze che potranno permettere al Napoli di tornare a lottare con la Juve, l'Inter e la Lazio".

Facendo un passo indietro qual è stato per le l'allenatore più importante?
"Non mi dimentico del primo allenatore in Italia, Ezio Gelain, che ho avuto nella Primavera dell'Empoli e con cui vincemmo lo scudetto. Poi Silvio Baldini: mi ha fatto diventare uomo e mi ha fatto giocare ad alti livelli. Aggiungo Delio Rossi e anche Mazzarri. L'ho avuto per un anno solo e a Napoli non ho giocato tanto ma ha sempre avuto la massima considerazione di me".

L'attaccante che le ha creato più problemi?
"Uno solo (ride,ndr)? Mi ricordo il primo Adriano, all'Inter e al Parma. Era immarcabile. Aveva una forza pazzesca ed era completo in tutti i i sensi. Ci voleva un reparto intero per fermarlo".

Quali sono invece i talenti che segnala dal Brasile?
"Oggi il Flamnego sta facendo grandi cose ed è un riferimento per tutto il Brasile. C'è un tecnico, Jorge Jesus che sta insegnando parecchio ai brasiliani e che vedrei bene anche in Italia. Tra i difensori mi piace Rodrigo Caio: è giovane, fortissimo, ha la caratteristiche adatte per il calcio italiano. E' un po' come Luiz Felipe: cattivo, bravo ad uscire, veloce, forte di testa".

Tra gli italiani su chi punta?
"Un difensore ancora giovane e che ho sempre ammirato è Rugani. Lo apprezzo per la sua classe e personalità. Per me diventerà il difensore più forte al mondo".

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