Finalmente una grande Salernitana. Oggi parla Walter Sabatini
Finalmente una grande Salernitana. Dopo le bruttissime prestazioni contro Bologna e Fiorentina e i 4 gol incassati a Bergamo, i granata mettono sotto per larghi tratti il Milan, sfiorano l'impresa, segnano due gol e conquistano gli applausi dei 20mila dell'Arechi dopo i fischi e gli striscioni delle settimane scorse. Se è vero che resta l'amaro in bocca per il pareggio subito al 90' e per tre occasioni clamorose sciupate per l'egoismo e l'imprecisione dei subentranti, è altrettanto vero che creare otto nitide palle gol contro i rossoneri è un dato che non può passare inosservato. Bene la vecchia guardia. Fazio, galvanizzato dal ritorno del suo mentore Sabatini, ha giganteggiato in difesa segnando la terza rete con la maglia della Salernitana, Candreva ha corso come un ragazzino mettendo a referto un gol e un assist, Kastanos si conferma pedina insostituibile nell'undici titolare e, a sprazzi, si è rivisto anche il Lassana Coulibaly dei tempi d'oro. E se Mazzocchi avesse preso l'incrocio con quel tiro da 20 metri sarebbe venuto giù l'Arechi.
Pessimo, tuttavia, il rendimento dei calciatori arrivati in estate. Martegani è entrato malissimo e ha fallito la chance del 3-1, Tchaouna ci mette cuore ma è molto fumo e poco arrosto, Ikwuemesi ad oggi non sembra pronto per questa categoria e ha commesso errori tecnici incredibili. Anche Legowski ha fatto fatica a cospetto dei centrocampisti del Milan. "Sono giovani e impareranno dalla vecchia guardia, a patto che l'atteggiamento di tutti sia quello visto stasera" ha detto Inzaghi in conferenza. Oggi parla Sabatini e capiremo quali saranno le strategie di mercato. Ok le cessioni, come ha detto Iervolino, ma questa squadra necessita di 4-5 rinforzi di spessore assoluto. Stasera la classifica dirà, a pochi giorni dallo scontro col Verona, quale sia il distacco dalla zona salvezza. Obiettivo alla portata di una Salernitana già capace di fermare Roma, Lazio e Milan e di giocare ottimi primi tempi con Napoli, Atalanta e Inter. Tocca alla proprietà investire e dare un segnale.