I rimpianti dell'Inter-bis, Lautaro farà di tutto per esserci: la storia si fa in Champions

“La storia la scrive chi vince”. Parola di Antonio Conte, che guarda l’Inter dall’alto in basso, sempre più vicino a uno scudetto che ciascuno può catalogare dove vuole, nella straordinaria carriera del tecnico salentino, ma resta un’impresa. Senza necessità di sminuire quella degli altri: “Non so chi l’abbia detto, ma non è vero”, ha risposto l'altra sera Massimiliano Farris a chi gli chiedeva conto dell’opinione - fondamentalmente di Cassano - che la stagione nerazzurra sarebbe negativa persino in caso di vittoria della Champions League.
L’appuntamento con la storia. È fissato a domani e l’Inter, l’ha spiegato Farris, ha ormai scelto l’obiettivo più complicato, la coppa dalle grandi orecchie. Ha provato a non scegliere, ma probabilmente non era possibile fino in fondo, e all’ultima curva, ormai non più padrona del proprio destino, ha dato priorità assoluta al Barcellona. Un turnover così ampio non si vedeva da dieci anni, ma anche senza arrivare alle vette di 10/11 cambiati, una gestione così netta non si era mai vista nell’era nerazzurra di Simone Inzaghi.
I rimpianti della squadra-bis. La vittoria facile su un Hellas Verona praticamente - ma non aritmeticamente - salvo aumenta semmai qualche rimpianto per alcuni punti lasciati per strada. Diciotto in meno rispetto allo scorso campionato: sono un’enormità. Gli scaligeri sono stati superati senza, di fatto, alcuna difficoltà, dalle riserve dei nerazzurri. Chi sosteneva che Inzaghi avesse due squadre forse esagerava, ma allo stesso tempo il Verona superato con la sigaretta in bocca certifica che qualcuno di quei punti poteva anche rimanere a San Siro. Per dire, ne bastavano tre.
Lautaro e il recupero impossibile. Non fosse il Barcellona, non ci fosse in palio la finale di Champions, il Toro non potrebbe mai giocare fra meno di 72 ore. E invece tenterà il tutto per tutto, anche a costo di forzare. La sensazione è che comunque sarà in panchina - dall’inizio è davvero molto complicato - e poi si vedrà, starà a lui e a Inzaghi scegliere la strada, in base alle necessità che si presenteranno nel ritorno con Lamine Yamal & Co. Ma un capitano non lascia la nave prima di portarla a destinazione.
