Inter, un colpo alla... Thiaw: chi è Bisseck e perché i nerazzurri hanno fretta di chiudere

Un incontro a pranzo per avvicinare la fumata bianca. Ieri l'Inter ha fatto passi decisivi verso la chiusura per Yann Aurel Bisseck, difensore in forza all'Aarhus. Al netto del riscatto di Acerbi, e della conferma di Bellanova in arrivo la prossima settimana, il classe 2000 si avvia a essere il primo colpo del mercato estivo dei nerazzurri. Per definire l'operazione - previo avallo dal vertice - il club di viale della Liberazione verserà a quello danese la clausola risolutiva da 7 milioni di euro.

Un profilo alla… Milan. O alla Napoli, come preferite. Le ultime due squadre campioni d'Italia, in un certo senso, fanno scuola. L'Inter pesca il rinforzo - a meno di sorprese non sarà il post Skriniar, nel senso che in programma c'è un ulteriore innesto - pescando in un mercato secondario come il campionato danese. Tedesco di origini camerunesi, cresciuto nel Colonia, appena diciannovenne anni Bisseck ha iniziato a muoversi per l'Europa. Prima il Roda in Olanda, poi il Vitoria Guimaraes in Portogallo, infine l'Aarhus in Danimarca. Con le dovute differenze, e senza caricare di aspettative un ragazzo giovane anche se non giovanissimo, è un tipo di operazione che ricorda i vari Kalulu e Thiaw, anche Kim che forse era più pronto pure per questioni anagrafiche: un anno dopo la beffa Bremer, che ad agosto 2022 sembrava l'unico difensore sul mercato, Ausilio e Baccin hanno individuato l'obiettivo in un terreno di caccia meno battuto del solito. E per questo molto interessante.

Le caratteristiche. Forza fisica allo stato puro, come raccontano i 196 centimetri di altezza. Preferisce il destro, ma se la cava col piede debole. Chi lo conosce meglio lo descrive come un marcatore puro, molto forte di testa e dalle doti fisiche impressionanti. Qualche perplessità in più sulla maturità tattica: per adattarsi al calcio italiano dovrà crescere da questo punto di vista, anche se l'inserimento in un contesto difensivo a tre potrebbe aiutarlo ad assorbire più rapidamente alcuni meccanismi.

Perché l'Inter ha fretta. A colpire sono i tempi e i modi dell'affare. In estrema sintesi, l'Inter sta dirottando 7 milioni di euro - gli stessi destinati al Cagliari per il riscatto di Bellanova, che sarà confermato ma servirà una nuova intesa coi sardi - sulla clausola risolutiva di un difensore non giovanissimo, non troppo conosciuto e che non gioca in un campionato top. Il tutto senza che siano ancora arrivate cessioni vere e proprie, al netto del gettito proveniente dai riscatti di giocatori in prestito. Il motivo? Presto detto: si stava creando la fila, in coda c'è l'Eintracht Francoforte e non solo. L'Inter è forte dell'essersi mossa con grande anticipo, anche nei confronti del giocatore, ma per evitare sorprese sembra aver deciso di non perdere altro tempo.