Lazio, la resurrezione europea di Pasqua. E la mano di Tudor si vede già
A Pasqua, ecco la resurrezione della Lazio. Al 93’ Marusic - tra i più criticati dell’era Sarri - segna l’1-0 decisivo contro la Juventus e regala a Tudor il primo successo da allenatore biancoceleste. Meglio di così, il tecnico croato non poteva iniziare la sua nuova avventura laziale: successo nel finale, all’ultima palla giocabile, contro la sua ex squadra. Al di là delle questioni personali di Tudor, la vittoria della Lazio (reduce da 3 ko consecutivi in casa) è fondamentale per la classifica, perché riaccende la speranza di giocarsi un posto in Europa per la prossima stagione nel finale di campionato. Senza i 3 punti di ieri, sarebbe stato complicato pensare a una rimonta: il successo con la Juve riaccende l’entusiasmo e, oltre alla matematica, ridà fiducia a una squadra che sembrava spenta nell’ultimo periodo con Sarri.
È ancora molto presto per trarre le somme su Tudor, ma la sua mano si è già vista. Nel modulo con la difesa a tre, in primis, e poi nell’atteggiamento in campo senza palla: la Lazio non difende più con la palla come riferimento ma uomo su uomo, quasi a tutto campo. È innegabile che Tudor abbia lavorato bene in questi 10 giorni a Formello. È solo un punto di partenza, che rimane complicata. In una settimana la Lazio ora si gioca tanto, se non tutto: martedì la semifinale d’andata di Coppa Italia sempre con la Juventus a Torino e sabato alle 18 il derby.