Le pagelle della Roma - Abraham al posto giusto, Pellegrini sfida la fisica. Mou incendia e spegne

Rui Patricio 6 - Primo tempo molto tranquillo, gli toccano giusto un paio di timide conclusioni dalla distanza. Va ancora più di lusso la ripresa: l’unico tiro in porta arriva solo nel finale.
Mancini 6 - Comincia dovendo seguire Pedro, poi Sarri gli piazza contro Felipe Anderson. Nessuno dei due, forse più per demeriti, lo infastidisce. Quando poi viene ammonito, gli altri sono già spariti.
Smalling 6,5 - La marcatura di Immobile è principalmente affare suo e l’inglese, abituato a sfidare fior di campioni, non batte ciglio. Avvalendosi di un reparto che funziona, non soffre mai.
Ibanez 6,5 - Dà spesso una mano a Smalling per contenere Immobile e si rivela d'estremo aiuto, pur rischiando un po’ in qualche circostanza. Gli incubi di qualche derby fa sono ben lontani.
Karsdorp 7 - Per tutta la prima frazione si propone a destra come efficace locomotiva, facendosi trovare puntualmente dai compagni. Pregevole l’assist per il secondo gol di Abraham.
Oliveira 6,5 - Ormai è chiaro: chi si aspettava un regista puro sarà rimasto deluso, chi invece pensava ad un mediano resistenza e ripartenza no. Mourinho, scommettiamo, è tra i secondi. Dall’81’ Veretout sv.
Cristante 7 - Molto bene in fase di interdizione, lascia pochissimi varchi liberi alle trame laziali. Si fa notare inoltre per un fantastico lancio che per poco non propizia la tripletta di Abraham.
Zalewski 7 - All’andata aveva debuttato in questa stagione, ora è tempo del primo derby da titolare. Non paga timidezza nell’approccio, andando anzi vicino al gol nel primo tempo. Dal 74’ Vina 6 - Entra con la partita già ben indirizzata e il morale della Lazio a terra, il suo compito si rivela piuttosto facile.
Pellegrini 8 - Gol olimpico all’Olimpico dopo 50 secondi? La traversa gli dice di no, propiziando Abraham. Lui però non ci sta e sfida ancora le leggi della fisica per il terzo gol della festa. Dall’87’ Bove sv.
Mkhitaryan 7 - Al centro di ogni pericolo giallorosso, finisce fuori dal tabellino giusto per una questione di dettagli e centimetri, quelli necessari per non sbattere sulla traversa.
Abraham 8 - Fa suo l’antico adagio di sapersi trovare al posto giusto nel momento giusto. Quando succede due volte in ventidue minuti può essere tutto ma non una coincidenza.
Jose Mourinho 8 - La partita si incanala come meglio non potrebbe: neanche un minuto ed è avanti. Osserva compiaciuto la partenza sprint e l’accumularsi del vantaggio: incendiario di sigarette e animi pre-derby, durante gli tocca fare da pompiere e combattere la rilassatezza tra esultanze eccessive e “olè” del pubblico già nel primo tempo. Che fatica stare dietro a ogni sua maschera: dopo una prova del genere, però, non può che aver ragione.
