Positivo, negativo, positivo, negativo: il caso Immobile e la necessità di un laboratorio unico in A
Positivo, negativo (due volte), di nuovo positivo, debolmente positivo, poi positivo e negativo nello stesso giorno. È sufficiente il caso di Ciro Immobile, come sottolinea La Gazzetta dello Sport di questa mattina, a spiegare perché sia necessario un laboratorio unico per processare i tamponi di tutta la Serie A. Intanto, però, resta da capire se la Lazio si sia presa dei rischi nelle scorse settimane, in particolare mandando in campo l'attaccante biancoceleste nella gara del 1° novembre contro il Torino.
A prescindere da quanto accaduto in seguito (la nuova positività prima dello Zenit), alla Lazio non potevano bastare infatti i due negativi di Avellino per "liberare" Immobile. Sarebbe servito anche il benestare della ASL, che però ignorava del tutto la posizione del calciatore. Proprio per questo la Procura Federale sarà chiamata a chiarire, a detta della rosea, se in casa biancoceleste ci siano state altre positività non dichiarate, verificando che tutto sia avvenuto nel rispetto del protocollo.