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Rijeka 1° in Croazia, il dirigente Culina: "La Serie A ci guarda, ecco chi può andarci"

Rijeka 1° in Croazia, il dirigente Culina: "La Serie A ci guarda, ecco chi può andarci"
martedì 26 marzo 2024, 16:42Serie A
di Dimitri Conti

Il campionato croato quest'anno è più avvincente che mai e vede tre squadre in corsa per il titolo. Al momento il primo posto in classifica è appannaggio del Rijeka e noi di Tuttomercatoweb.com abbiamo intervistato in esclusiva il vice direttore sportivo del club fiumano, Antonini Culina, dirigente giovanissimo e che ha un trascorso in Italia da calciatore: "Sto lavorando da vice di Darko Raic-Sudar. Qua siamo in pochi: io e lui, ma anche l'advisor del presidente (Srecko Juricic) con cui parliamo dei giocatori che ci piacciono. Ci interessa anche sapere cosa ne pensa lui. Non abbiamo una rete di scout, la stiamo provando a creare. Siamo un business club, che vive solo grazie ai trasferimenti, ed è normale che riceviamo tante offerte per i nostri giocatori. Stiamo preparando una lista di calciatori prendibili per giugno. Ce ne sono anche in Italia, ma arriverà il momento".

Cosa ha significato per lei aver giocato in Italia tra Spezia, Varese, Viterbese e Padova?
"Per me l'Italia è stata una grandissima esperienza. Sono arrivato che ero giovane, ho trovato un'altra mentalità e ho imparato. Poi sono stato anche a Lugano con Zeman. In Italia ho imparato da grandissimi allenatori come Stroppa, Mangia, Bjelica e Kek, ma anche da dirigenti quali Manna e Sogliano. Ho capito come vivere da professionista, ho trovato una cultura che mi porto dietro anche adesso. Bellissima esperienza, oggi ho ancora tanti amici tra direttori e allenatori. E continuo ad imparare da loro".

Il suo Rijeka è leader del campionato.
"Sarò onesto, non me lo aspettavo nemmeno io che saremmo andati così bene. Abbiamo cambiato molto tra i giocatori e ci vuole anche un po' di fortuna. Abbiamo modificato un po' la nostra politica, portando diversi giovani che hanno fame e ambizione, ma anche capacità fisiche. Era un obiettivo ben preciso. E ogni giorno li vedo migliorare, questo mi rende molto felice. Talento e potenziale... Quando parliamo con gli altri club ci accorgiamo che sono interessanti anche per i campionati top".

Qualcuno magari gliel'hanno già chiesto in Italia?
"Potrei citarti quasi tutto l'undici titolare. Ci sono interessi per Hodza, per Labrovic. E vi cito un grandissimo talento come Ivanovic che ha fatto 13 gol nei primi sei mesi... Lui arriverà sicuramente in Serie A, ha quella grinta e quel fisico che in Italia cercano. E poi ancora un difensore giovane come Galesic, è a un passo dalla nazionale A. Chi ci è già arrivato è Marco Pasalic: un altro di quelli che fanno gran differenza. E non ce ne sono tanti, di mancini così concreti... Abbiamo già molte richieste per lui, merita di andare all'Europeo".

In rosa avete diversi ex Serie A, il più noto è Pjaca.
"Per noi e per lo spogliatoio è un giocatore molto importante. Ha una grande qualità, fa la differenza nel saltare l'uomo e ti dà la superiorità. Gli altri hanno quasi timore di lui, lo rispettano molto. È una persona eccezionale, un ragazzo che sta coi piedi per terra, sempre positivo e che aiuta i compagni. È un onore poter lavorare con lui. Anche io sono passato da infortuni gravi come nel suo caso: so bene la pressione che esiste, non c'è molta pazienza nell'aspettarti se rientri da un infortunio. Gli serviva continuità e sarebbe tornato al suo ritmo, non era facile farlo in Italia".

Fruk invece si sta consacrando con voi dopo l'avventura non idilliaca con la Fiorentina.
"Lui è un giocatore che poteva fare persino meglio nei dati (ha comunque 13 assist, ndr), ha avuto sfortuna tra pali ed errori dei compagni. Forse è lui quello che fa la maggior differenza nella nostra squadra. È un fenomeno per la Croazia, uno di quei numeri 10 che ormai non esistono più. Fiorentina? C'è il problema che forse in Italia non si rispetta il campionato croato e non lo si prende troppo sul serio. Può tornare tranquillamente in Serie A. Dove può arrivare? Lo vedo bene nel campionato spagnolo, in una squadra come il Siviglia. Il nostro vantaggio però è avere una rosa al completo: se una partita Fruk non è al meglio, magari incide qualcun altro.

A gennaio poi avete preso anche Maric dall'Italia.
"A Monza non lo vedevano. A noi mancava un centravanti per provare a vincere il campionato. Parliamo di una punta che ha esperienza e sa fare gol, uno di quelli in grado di segnare in quelle partite dominate ma chiuse, che sappia stare in area. Un giocatore importante per noi".

Nel suo futuro invece cosa c'è?
"Per ora voglio fare grandi risultati qua in Croazia e crescere ancora. Sono concentrato solo sul Rijeka: questa città mi ha dato molto, ci sono arrivato 16enne. Da giocatore non ho fatto quanto potevo, ma voglio restituire qualcosa almeno in questo ruolo. Poi un giorno sicuramente spero di arrivare in Italia".

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