Sampdoria, -6 all'assemblea degli azionisti. La strategia di Barnaba e le richieste delle banche

Meno sei al giorno decisivo. O almeno uno dei possibili giorni più importanti per la Sampdoria. Venerdì prossimo, il 26 maggio, si terrà infatti la prima convocazione dell'assemblea degli azionisti con la ricapitalizzazione come ordine del giorno. Nel caso in cui la seduta dovesse andare nulla, ecco che lunedì 29 si replicherà. Sono ore intense quelle che trascorrono fra le mura di Corte Lambruschini, ore che potrebbero segnare definitivamente il futuro del club blucerchiato con i tifosi che, giustamente, seguono le vicende preoccupati per il futuro della loro squadra e allo stesso tempo esasperati da questa situazione che li ha fatti diventare esperti di diritto fallimentare piuttosto che di giocate sul terreno di gioco.

Le mosse di Barnaba e la situazione con i creditori
La situazione per il momento non registra aggiornamenti con Alessandro Barnaba, appoggiato da Edoardo Garrone, in pole per la ricapitalizzazione. Il piano del finanziere romano, qualora l'azionista di riferimento non dovesse immettere capitali propri all'interno della società, sarebbe quella di versare 35 milioni nelle casse societarie, più una cinquantina per la gestione, e poi attendere l'ok del Tribunale al piano. Fondamentale però è anche l'accordo con i creditori che per il momento non c'è. Secondo la legge basterebbe avere l'intesa con il 60% rappresentato da tre banche (Sistema, Macquire e Progetto) e di conseguenza anche il restante 40% deve automaticamente accettare. I tre istituti di credito, a loro volta, per dare il semaforo verde vogliono rientrare almeno del 90% del credito. Più indietro le candidature di Mincione e Radrizzani, che potrebbero richiedere più tempo di quanto ce ne sia realmente.

Incognita trust
A complicare poi il tutto c'è il trust Rosan che ingabbia di fatto la società rendendola fino a questo momento invendibile. Si tratta di una "scatola" che contiene la società e che ha sede nell'isola di Jersey, paradiso fiscale nel canale della Manica. Il suo "custode", Gianluca Vidal (commercialista di fiducia di Massimo Ferrero), ha il compito di raccogliere finanza esterna tramite la cessione del blucerchiati per soddisfare i concordati delle aziende decotte riconducibili alla proprietà. Lo stesso azionista di riferimento ha sottolineato come da questo trust si debba necessariamente passare, anche se la cifra pare sia scesa rispetto ai 40 milioni iniziali. Resta solo da capire se questo strumento giuridico possa essere "aggirato" in caso di ricapitalizzazione da parte di un altro investitore. Presto avremo la risposta. E l'avrà anche la Sampdoria.