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Stadi in Italia: solo uno pronto per Euro32. Eurispes fotografa il ritardo sulle infrastrutture

Stadi in Italia: solo uno pronto per Euro32. Eurispes fotografa il ritardo sulle infrastruttureTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 18:08Serie A
di Luca Bargellini

L'Eurispes, noto centro studi politici economici e sociali, ha diffuso il consueto 'Rapporto Italia' dedicato al 2025, che fotografa la condizione del Paese nell'anno solare in corso. Nell'edizione pubblicata oggi, la 37ª della storia, c'è spazio anche al mondo del pallone nostrano ed in particolare al tema degli "Stadi in Italia", in vista di Euro2032 che il Belpaese ospiterà assieme alla Turchia.

"Nel 2032 l'Italia tornerà a ospitare un grande evento calcistico - si legge nel sunto del rapporto a disposizione -, ma dei 129 stadi omologati per almeno 5.500 persone, il 60% risale a un periodo compreso tra il 1920 e il 1970. Ad oggi, in Italia esista un solo impianto pronto ad ospitare le partite di Euro 2032: si tratta dell’Allianz Stadium di Torino dove gioca la Juventus, mentre gli stadi 'Olimpico' di Roma e 'San Siro' di Milano, pur necessitando di lavori di ristrutturazione, sono vicini a rispettare i paletti imposti dalla UEFA. Attualmente, nel nostro paese è prevista la costruzione di quattro nuovi stadi: lo stadio della Roma a Pietralata, il nuovo stadio del Cagliari e gli stadi di Taranto e Venezia. Gli stadi hanno ormai cambiato funzione: sono diventati dei luoghi capaci di produrre rilevanti flussi di cassa sulla base delle strutture e dei servizi che riescono a offrire come, ad esempio, musei dedicati alla squadra, business centers, palestre, piscine, ristoranti, alberghi e organizzazione di eventi. Secondo un’analisi condotta da Deloitte, nel 2025, a livello globale, sono in corso progetti per la costruzione o l’ammodernamento di oltre 300 stadi sportivi. Se la percentuale media dei ricavi derivanti dallo stadio per le trenta società europee più importanti si attesta al 18%, in Italia i tre principali club ottengono dallo stadio ricavi totali intorno al 15%. Il principale problema per la costruzione di impianti sportivi nel nostro paese è legato alle più generali difficoltà a realizzare investimenti in infrastrutture".

Di seguito, invece, le conclusioni tratte dal medesimo Rapporto: "Il principale problema per la costruzione di impianti sportivi nel nostro Paese è legato alle più generali difficoltà a realizzare investimenti in infrastrutture. Una legge creata ad hoc per incentivare la realizzazione di nuovi stadi può
essere uno strumento utile ma certamente non risolve i problemi più generali che il nostro Paese sperimenta, da decenni, nella realizzazione di grandi opere. I problemi principali risiedono da un lato, nei lunghissimi tempi burocratici per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie e, dall’altro, nell’incertezza legata ai tempi, ai costi e alla volontà politica dei Comuni. Questo non vuol dire che in Italia si debba arrivare ad un modello sullo stile di quello americano in cui i Comuni pagano buona parte delle spese per la costruzione di un nuovo stadio che però rimane proprietà privata del club che lo gestisce. Ma il discorso cambia nel momento in cui si passa dal parlare di finanziare uno stadio alla costruzione di opere e infrastrutture collegate allo stadio, con il fine che la costruzione o l’ammodernamento di un impianto possano fare da traino per la riqualificazione di un intero quartiere".

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