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TMW - Dalla vetta al mercato, Marotta: "A Conte non ho chiesto di vincere"

TMW - Dalla vetta al mercato, Marotta: "A Conte non ho chiesto di vincere"
lunedì 2 dicembre 2019, 15:21Serie A
di Raimondo De Magistris
fonte Dal nostro inviato, Antonio Vitiello

Lunga intervista rilasciata da Giuseppe Marotta a margine della riunione in Lega in via Rosellini a Milano. All'indomani della vittoria contro la SPAL, che ha consegnato all'Inter il primo posto in classifica, l'ad nerazzurro ha affrontato tanti temi. A partire proprio dal sorpasso sulla Juventus.

E' primo in classifica, un buongiorno migliore non poteva esserci.
"Siamo contenti, ma soprattutto lo siamo per il percorso che abbiamo svolto in questo avvio di stagione. Un percorso caratterizzato da linee guida che la proprietà Suning ha indicato e da un management che la proprietà ha scelto. Grande merito alla proprietà che garantisce anche grande stabilità economica e finanziaria. Il lavoro nell'ambito sportivo sta andando molto bene, siamo contenti. Volevamo alzare l'asticella rispetto alla passata stagione e l'abbiamo alzata. Stiamo raccogliendo risultati, ma non ci culliamo su questi risultati. Dobbiamo guardare il lavoro ed è questo il percorso che ci potrà garantire crescita e grandi soddisfazioni".

Sul mercato ieri ha dato un segnale importante: l'Inter vuole rinforzarsi.
"Sicuramente se faremo delle valutazioni in questo senso le faremo per puntellare un organico che per sfortuna, o situazioni contingenti, è carente in alcuni reparti. Lo è per un fatto di circostanze e quindi valuteremo cosa offrirà gennaio. Allo stesso tempo, proveremo a cogliere le opportunità considerando però che questo gruppo con i fatti ha dimostrato fiducia e riconoscimenti, anche grazie al lavoro dell'allenatore. Il rispetto da parte nostra nei confronti della squadra è totale. Questo è un mercato arido di contenuti: lo guardiamo con ottimismo, ma anche con grande realismo".

Siete primi in classifica e in corsa per la Champions. Gennaio sarà fondamentale per restare in corsa fino alla fine? Kulusevski è un obiettivo?
"Quello che conta oggi è il grande lavoro svolto dall'allenatore e dai ragazzi, che hanno risposto alle indicazioni del tecnico. E' un grande atto di merito e di riconoscimento nei confronti di un gruppo che sta svolgendo un grande lavoro. Indipendentemente dal blasone, è importante che ognuno dia il massimo. Noi siamo partiti con l'obiettivo di fare meglio e ci stiamo riuscendo".

Conte ha un po' cambiato linea sul mercato.
"Conte è un grande professionista e un vincente e i vincenti cercano sempre di avere a disposizione il massimo. Capisco le sue analisi e il suo linguaggio è quello che tutti adottano in osicetà. Vogliamo essere ancora più competitivi e se in questo periodo è più moderato è perché la squadra ha risposto pienamente alle sue indicazioni. E' il primo a difendere i suoi calciatori perché stanno dando il massimo".

La coppia d'attacco Lautaro-Lukaku tra le migliori avute nella sua carriera?
"Credo che si sia trovata una giusta alchimia tra due giocatori di grande valore. Anche qui la mano dell'allenatore è importante, perché quando si ha a a che fare con giocatori di valore bisogna anche trovare il maestro che valorizza queste risorse. E il nostro allenatore ci sta riuscendo al massimo. Tra Lukaku e Lautaro c'è grande sintonia sul terreno di gioco".

Rinnoverete il contratto di Lautaro Martinez?
"Devo innanzitutto dire che la sua situazione contrattuale non è compromettente. E' riconoscente all'Inter, non è in una situazione di disagio e l'Inter dalla sua ha un obiettivo che è quello di crescere. Nella crescita non necessariamente bisogna rinunciare ai propri asset e ai propri calciatori. Certo, il mercato è imprevedibile, c'è sempre la volontà del calciatore di scegliere il proprio destino, ma non è questo il momento di parlare di un eventuale trasferimento, né di rinnovo. Lui sa benissimo la fiducia e la stima che abbiamo nei suoi confronti, è come se giocassimo tutti in casa. Non si può immaginare minimamente un contrasto nell'ambito di una negoziazione di un nuovo contratto".

Quanto Conte sta incidendo?
"Quando l'abbiamo presentato abbiamo parlato di un allenatore vincente. Lo considero un tecnico che riesce a valorizzare al massimo le risorse che ha a disposizione. L'Inter in questo momento non ha giocatori di grande blasone a livello di nome, ma li ha a livello di sostanza. Si può intraprendere un percorso anche così, soprattutto in questa fase, e il forgiatore di tutto questo è proprio Conte. Sta facendo bene e farà bene".

La settimana scorsa avete pubblicato questo documento contro il razzismo. Di concreto c'è già qualche idea?
"Non bisogna sorvolare assolutamente su quello che accade. L'Inter di per sé ha già fatto un'ottima campagna antirazzismo e devo dire che la Lega sta strategicamente delineando un rafforzamento di questa campagna perché il fenomeno razzismo ve debellato".

Nel prossimo turno Inter-Roma e Lazio-Juventus. Vi immaginate di poter mettere pressione sulla Juventus?
"Noi non guardiamo la classifica, ma le prestazioni e il lavoro. E' importante la cultura del lavoro, è un punto focale del nostro modello. Poi quel che sarà lo vedremo più avanti, oggi non siamo qui per esaltarci. A noi interessa lavorare in serenità, sappiamo che lo possiamo fare ed è questo un obiettivo che persegue lo stesso Conte".

Oggi non è emerso alcun Presidente dalla vostre riunione.
"L'Assemblea di oggi non poteva che portare a questo risultato, non c'è ancora stato un confronto tra i club e mi auguro si possa individuare una nuova figura durante il commissariamento. Siamo in una fase delicata perché siamo in piena discussione sui futuri diritti tv e poi la figura del Presidente è centrale anche in termini di rappresentanza di questa Lega".

Sono cambiate le vostre linee guida dopo questi risultati?
No, assolutamente. Le linee guida di inizio stagione sono le stesse post-assemblea e le stesse di oggi. Noi a Conte non chiediamo di vincere, ma chiediamo di vincere inteso come valorizzare al massimo le risorse che ha a disposizione. Questo lo sta facendo benissimo, lavoriamo nel rispetto di una cultura del lavoro e oggi l'Inter attraverso questa strada può permettersi di essere competitiva".

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