Tutti sapevano di Osimhen, ma il Napoli ha ceduto la sua stella solo a tempo scaduto
La cessione più importante e attesa dalla Serie A all'estero di questo mercato estivo è avvenuta oltre il tempo limite della sessione italiana. Difficile da credersi viste le premesse, ma è tutto vero e definisce quanto accaduto a Victor Osimhen nelle settimane scorse, ma sarebbe forse meglio dire mesi.
Che il bomber nigeriano, uno dei due grandi uomini copertina dello Scudetto conquistato due campionati fa sotto la gestione Spalletti, dovesse lasciare gli azzurri della Campania era ormai storia nota da tempo, tanto che lo stesso attaccante si era espresso con una certa sicumera nello scorso gennaio ai microfoni di CBS: "Per quanto mi riguarda, con il Napoli ho appena firmato un nuovo contratto, ho apprezzato il mio tempo lì, per tutto quello che è successo con la squadra e il resto. Alla fine della stagione ho già preso la mia decisione in testa, cosa voglio fare nella mia carriera. Ma in ogni caso vedremo quale sarà il prossimo step per la mia carriera. Io l'ho già in mente, ho i miei piani, per ora devo solo finire la stagione al meglio con il Napoli. Poi pensare alla mia vita e poi esporre la decisione che ho già preso". Era davvero il Galatasaray...?
Perché sì, a Istanbul lo hanno accolto come si conviene alle grandi stelle, un'accoglienza più da re di altri tempi che da calciatore. Sembra però più che altro la soluzione d'emergenza che le varie parti coinvolte sono riuscite a tirare fuori dal cilindro per evitare uno scenario da parcheggio extra lusso: 10 milioni di euro netti in un anno per rimanere fermo è un'utopia che fa comodo a tutti scansare. Poteva esserci il Chelsea, oppure un altro lido dorato quale il PSG, nella traiettoria di Osimhen. Poteva esserci l'Arabia e un contratto da 30 milioni di euro a stagione corrisposto dall'Al Ahli, ma la trattativa si è incagliata proprio sul finale, per 5 milioni di euro di distanza tra i sauditi e un De Laurentiis che nel frattempo era sceso a 70 milioni di euro rispetto all'iniziale pretesa da 80, a sua volta sceso rispetto ai 100 di inizio agosto e al versamento dell'intera clausola (130 milioni) che sembrava l'unica scappatoia di inizio estate. Poteva essere altro, sarà la Turchia nella sua sfarzosa e appassionata Capitale. Sportivamente non è detto che sia tutto da buttare, economicamente di certo lo stesso De Laurentiis si sarebbe aspettato tutt'altro.