Salernitana, il pomeriggio infinito dei tifosi: il caso VAR e il terzo ko in cinque partite
Il Pisa la sblocca subito e i calciatori corrono sotto il settore ospiti per condividere la loro gioia.
Lì un altro colpo di scena: buona parte degli ultras nerazzurri arrivati fino a Salerno - quasi 600 - decide di lasciare lo stadio in segno di protesta, un gesto forte che strappa applausi alla Sud di Salerno. E quando Bonacina fischia un rigore a favore degli ospiti grazie alla revisione di Maresca ma sorvola su un paio di contatti sospetti nell'area pisana ignorando le proteste dei locali, ecco che l'Arechi si svuota ancora di più. Al triplice fischio di una sfida infinita sono comunque applausi per tutti. Per l'ex Inzaghi, per la capolista, per una Salernitana in modalità cantiere aperto ma che deve iniziare a guardarsi alle spalle. I numeri, VAR a parte, non mentono mai. 3 sconfitte su 5 pur con un calendario agevole, peggior difesa con 10 gol incassati (13 contando la coppa Italia), due ko su due in campo esterno e una classifica che sarebbe ancor più preoccupante se il Cosenza non avesse subito una penalizzazione. E se è vero che l'obiettivo non è la promozione (occasione persa viste le decine e decine di milioni di euro incassati in estate tra paracadute, riscatti, cessioni e botteghino), è altrettanto vero che la B non perdona e il pericolo è sempre dietro l'angolo, soprattutto quando si subiscono 2 reti a partita e l'ultimo clean sheet interno risale addirittura al maggio del 2023. C'è molto da lavorare per Martusciello, cui cambi ieri non hanno convinto. Ma anche il mercato in entrata condotto da Petrachi lascia in eredità tanti dubbi, stante l'assenza di un difensore centrale di valore e di un centrocampista di interdizione che manca come il pane. E se il bomber attuale è quel Simy che era fuori rosa fino a un anno fa, i dubbi aumentano esponenzialmente.