Il 'Ferraris' è pronto, ma la Sampdoria rischia molto: c'è lo spettro retrocessione in C

Una vigilia che sicuramente è decisamente tesa in casa Sampdoria, perché, al netto di una tifoseria che caricherà nel senso positivo l'aria del 'Ferraris', tanto che lo stadio è sold out e quest'oggi vedrà l'apertura del Settore 6 della Tribuna, i blucerchiati si giocano una buona fetta di permanenza in Serie C, quasi al termine di una stagione che è nata decisamente sotto una cattiva stella: cambi alla direzione tecnica, cambi in panchina, con il disperato tentativo finale di "riportare a casa" chi la Samp l'aveva fatta grande.
La cura Evani, però, è stata finora solo un palliativo, e liguri si trovano ora davvero a rischio retrocessione: se nello scontro salvezza con la Salernitana dovesse essere ko, e Brescia e Mantova pareggiassero i rispettivi match, sarà Serie C, a 90' dal termine della regular season. In caso di pareggio con i campani, a seconda dei risultati degli altri campi, verdetto probabilmente rimandato. Va da sé, però, che i blucerchiati si trovano nella condizioni di non dipendere solo da loro stessi, ma anche da ciò che succede altrove, e dagli scontri diretti, che li vedono in vantaggio con Cittadella e Mantova e in svantaggio con Brescia, Frosinone e Reggiana; con la Salernitana, ko all'andata.
Oltre ogni calcolo possibile, comunque, occorre sottolineare la gravità di un'ulteriore retrocessione della Samp, che mai è stata in Serie C nei suoi 79 anni di storia. Il club, infatti, nacque il 12 agosto 1946 dalla fusione della Sampierdarenese e dell'Andrea Doria, con la prima iscritta in Serie A nonostante la precaria situazione economica; l'Andrea Doria, invece, esclusa dalla massima serie, aveva un'ottima liquidità, e riuscì nella fusione mantenendo il titolo sportivo nella massima categoria. Certo, diverse le stagioni in Serie B. Ma mai in terza serie. E scrivere una storia in negativo...
