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Viglione sui casi Lecco e Reggina: "Ecco perché le decisioni della FIGC erano corrette"

Viglione sui casi Lecco e Reggina: "Ecco perché le decisioni della FIGC erano corrette"
mercoledì 6 settembre 2023, 10:19Serie B
di Tommaso Maschio

Sul Corriere dello Sport spazio alle parole dell’avvocato Giancarlo Viglione, curatore del Codice di giustizia sportiva della Figc, che intervenuto a Radio Tv Serie A con Reds ha commentato i casi Lecco e Reggina che hanno condizionato l’estate pallonara in Serie B e, di riflesso, in Serie C: “I casi Lecco e Reggina? È successo che la Federazione non ha ammesso alla Serie B la Reggina e ha ammesso il Lecco. Due provvedimenti ritenuti corretti e legittimi dal Tar e dal Consiglio di Stato. - continua Viglione - Questo grazie alla norma Gravina per cui si è speso anche il ministro Abodi e il Governo, per cui per la prima volta il Tar e il Consiglio di Stato nelle controversie sull’ammissione ai campionati devono decidere in massimo 30 giorni

Il caso Reggina - Sulla situazione in casa calabrese l’avvocato spiega perché si è arrivati alla bocciatura del club: “Il caso Reggina? Esiste un codice della crisi di impresa che facilità le società in difficoltà, favorendo una ristrutturazione del debito. Anche le società possono ricorrere a questo codice, facendo accordi di ristrutturazione del debito. Ma proprio per la necessità di avere quella certezza che chi inizia il campionato poi lo finisca, serve un accordo definitivo o una sentenza che lo omologhi. La Reggina aveva una sentenza di omologa, contro cui l’Agenzia delle Entrate ha fatto appello. Pertanto è stata esclusa proprio perché questa sentenza non era definitiva”.

Il caso Lecco - Sull’ammissione dei lombardi l’avvocato spiega che lo slittamento dei play off è stato decisivo per la vittoria del ricorso presentato dalla società di Di Nunno: “Le licenze si adottano sul presupposto di un calendario, organizzato dalle Leghe ma sempre approvato dalla Figc. Il campionato di Lega Pro nella parte relativa ai playoff ha inizialmente stabilito che la stagione si chiudeva l’11 giugno ed era previsto che entro il 15 giugno la squadra vincitrice doveva indicare lo stadio e se non lo fa non può iscriversi. Se invece la società indica lo stadio, ma non porta tutta la documentazione necessaria è prevista una sanzione, ma c’è un secondo termine di adempimento che è quello del 20 giugno. Il 27 aprile, però, la Lega Pro modifica il calendario e prevede la chiusura dei playoff il 18 giugno. Per cui solo in quella data il Lecco vince il playoff contro il Foggia e solo dopo quella data può fare domanda per la B acquisendo il titolo sportivo. A questo punto per la Federazione il termine del 15 giugno era un termine impossibile, allora verifica che il Lecco deposita la documentazione sullo stadio di Padova il 22 e la integra e completa il 23. La Figc ammette al campionato i lombardi. Un provvedimento impugnato dal Perugia ma che Tar e Consiglio di Stato ritengono corretto”.

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