
Serie C: la Top 11 stagionale del girone C
Avellino promosso in serie B, Cerignola e Monopoli rivelazioni, il triste epilogo di Turris e Taranto, il rischio retrocessione di due grandi piazze come Foggia e Messina e il flop totale di un Trapani che ha fatto mille proclami salvo poi non qualificarsi nemmeno ai playoff. Si può sintetizzare così quanto accaduto nel girone C del campionato di terza serie, con il trionfo meritato degli irpini e alcune realtà importanti come Crotone, Benevento e Catania che proveranno a fare la voce grossa negli spareggi post season senza ovviamente sottovalutare un Juventus NG rinata con Brambilla in panchina e squadre come Potenza, Picerno e Giugliano che ormai da anni sono assolute protagoniste. Di seguito la top 11 del girone C, schierata con un 4-2-4:
PORTIERE
Anthony Iannarilli (Avellino): due campionati vinti a Salerno, uno a Terni e ora l'Avellino. Che sia uno che sa come si vince nelle grandi piazze e che non subisce la pressione lo racconta la storia. Non a caso i biancoverdi hanno chiuso la stagione con la miglior difesa del torneo. E sarà quasi certamente ancora lui a difendere i pali della porta in una categoria che conosce come le sue tasche.
DIFENSORI
Tommaso Cancellotti (Avellino): il soldatino infaticabile con il vizio dell'assist, l'uomo giusto per tutte le stagioni e che aggiunge un altro successo al suo già ottimo curriculum in questa categoria. Ha macinato chilometri su chilometri sulla fascia, infiammando il popolo irpino con una serie di scorribande che hanno favorito il gioco offensivo invocato e proposto da Biancolino.
Mirko Miceli (Monopoli): a gennaio era uno dei calciatori più richiesti sul mercato, Capuano è un suo mentore e avrebbe fatto carte false per portarlo al Trapani. "Non si muove, dobbiamo provare a vincere il campionato" la risposta di una società che ha cullato fino a marzo il sogno promozione diretta aggrappandosi ora alla sua esperienza per vivere una post season da protagonisti. The wall.
Marco Manetta (Picerno): una prima parte di stagione vissuta al Messina, poi il trasferimento a gennaio in una squadra che lottava per obiettivi diversi e che aveva bisogno come il pane di un centrale che "incattivisse" il reparto. Missione compiuta, visto che il numero 13 ha migliorato di molto il rendimento della retroguardia giocando praticamente tutte le partite da titolare.
Andrea Cagnano (Avellino): il suo arrivo fu accompagnato da un pizzico di scetticismo, al punto di pensava che fosse semplicemente la riserva di Frascatore. A lungo andare, però, si è ritrovato titolare ed è stato tra i protagonisti di un bimestre fantastico e contraddistinto da innumerevoli vittorie e da una super rimonta. Rivelazione.
CENTROCAMPISTI
Angelo Talia (Benevento): in casa giallorossa è cambiata da tempo strategia: basta contratti milionari al "nome a fine carriera" e spazio a gente affamata e ai talenti del vivaio. In un'annata iniziata benissimo e chiusa a testa bassa, possiamo dire che lui sia stato bravissimo a non perdere mai la bussola e a guidare il centrocampo con l'autorevolezza di un veterano e con il senso d'appartenenza tipico di chi ama questa maglia. Un orgoglio per il popolo sannita e per il presidente Vigorito.
Galo Capomaggio (Cerignola): "L'Audace si gode il suo fuoriclasse" titolavano i giornali pugliesi già alla fine del girone d'andata, esaltando le qualità di un calciatore obiettivamente di livello troppo superiore alla media della C. Mediano, regista, mezzala con licenza di offendere, trequartista, esterno offensivo, finanche seconda punta all'occorrenza. Tranne che in porta ha giocato praticamente ovunque, garantendo lo stesso rendimento senza sbagliare una sola partita.
ATTACCANTI
Francesco Salvemini (Cerignola): la stagione della definitiva consacrazione, ormai va aggiunto all'elenco degli attaccanti più forti in assoluto della categoria e di tutti e tre i gironi. Strapotere fisico e tecnico, un giocatore completo capace di realizzare ben 16 reti e di favorire gli inserimenti degli esterni e delle mezzali con un estenuante ed encomiabile lavoro sporco.
Marco Tumminiello (Crotone): l'uomo delle doppiette e delle rimonte, quel calciatore in grado di accendere la luce anche nella prima parte di stagione contraddistinta da qualche passo falso di troppo. Longo gli ha sempre dato fiducia e lui ha saputo ripagarla alla grande. Attaccante di categoria superiore e che potrà essere determinante negli spareggi promozione.
Facundo Lescano (Avellino): stagione in parte travagliata, visto che era stato annunciato come colpaccio dal Trapani prima di un addio a gennaio accompagnato da mille polemiche e dalle dichiarazioni al veleno di patron Antonini. Con i granata, comunque, aveva fatto il suo confermandosi attaccante autorevole per la C. In terra irpina è esploso definitivamente, ripagando l'investimento oneroso della proprietà e formando con Patierno un tandem già pronto per la B.
Cosimo Patierno (Avellino): era stato preso per fare la differenza...e ha fatto la differenza! Il pomeriggio di Catania, quello decisivo per la promozione diretta, è uno di quelli che non si dimentica e che racconterà ai nipoti. A chi parlava di calo di rendimento rispose con una doppietta da fenomeno, in uno stadio importante e contro una blasonata che dovette soltanto togliersi il cappello. Del resto con un ex bomber come Biancolino in panchina non poteva che crescere settimana dopo settimana.
ALLENATORE
Raffaele Biancolino (Avellino): doveva essere un traghettatore, invece è rimasto fino alla fine capovolgendo una situazione che era diventata delicata. Negli ultimi due mesi ha confermato di essere allenatore a tutti gli effetti e non solo un motivatore innamorato della piazza.







