INTERVISTA TC - Pistoiese, Valiani: "Tutti perderemo qualcosa"

Francesco Valiani centrocampista offensivo classe '80 tornato in questa stagione nel club che lo aveva lanciato: ovvero la Pistoiese. Ai microfoni di Tuttoc.com ha parlato dei temi caldi di questo periodo, ovvero gli stipendi e la possibilità di riprendere o meno la stagione interrotta più di un mese fa in seguito della propagazione del coronavirus

Come sta vivendo questo periodo di lunga inattività?

"Inizialmente si è trattato di una novità, ci siamo trovati di fronte ad un qualcosa di mai accaduto. In venti anni di carriera non ho mai vissuto qualcosa del genere. Cerchi comunque di affrontarlo nel migliore dei modi, soprattutto per la famiglia e i figli. E' una situazione surreale, scendi in giardino, sentire il silenzio assoluto è davvero particolare. Ormai sono molte le settimane, per fortuna abbiamo la possibilità di sentirci con i compagni attraverso la tecnologia, ho rapporto con il 90-95% di essi. Fare gli esercizi fisici in contemporanea ci da la vaga sensazione di essere al campo ad allenarci".

Come in altre categorie si parla di possibile ripresa del campionato: su questo ci sono posizioni divergenti: lei cosa ne pensa?

"Sono sincero, a me come anche a molti compagni il campo manca tantissimo, abbiamo una voglia incredibile di tornare a giocare. Obiettivamente questo deve avvenire seguendo dei rigidi protocolli, la salute è il valore primario, su questo nessuno esprime dubbi. Ci sono autorità preposte a prendere tali decisioni, quindi noi ci atteniamo a quello che ci diranno di fare".

Altro tema molto delicato è quello della riduzione degli stipendi, a riguardo qual'è il suo pensiero?

"Io in questa fase non sto leggendo molto,  in questo periodo tutti riversiamo la nostra attenzione riguardo ad altre cose. Per fortuna noi abbiamo una società con cui abbiamo un rapporto molto sincero e schietto. Quando sarà il momento ci metteremo ad un tavolo e parleremo, inutile farlo adesso, nessuno sa quale sarà la portata effettiva di questa crisi, inutile parlare quindi di riduzione degli stipendi. In noi giocatori c'è la consapevolezza del fatto che possa essere un passo necessario, tutti ci dobbiamo perdere qualcosa, ma ho la sensazione che qualcuno ci stia marciando sopra questa situazione".

Si è anche parlato della possibilità di cambiare la serie C istituendo un torneo elite, crede possa essere utile per il movimento una riforma del genere?

"Anche riguardo a questo tema io ci andrei decisamente cauto, ci sono club dalle enormi potenzialità, alti al contrario non riescono a portare a termine gli impegni contrattuali, ma ce ne sono molte altre società che fanno molti sacrifici. Non bisogna penalizzare club soltanto perchè esprimono realtà di ottomila abitanti. In definitiva ci sono più di 20 squadre a meritare di disputare la terza serie".

Proviamo a parlare anche di calcio giocato, fino alla sosta è da considerare positivo il cammino della Pistoiese?

"Abbiamo iniziato il ritiro con moltissimi giovani, poi la società ha preso alcuni giocatori di esperienza. Essendo una squadra totalmente nuova abbiamo impiegato del tempo per trovare la quadratura, inizialmente c'era maggiore insicurezza nel giocare la palla ed un pizzico di paura. Con il tempo le cose sono migliorate, e i risultati non sono tardati ad arrivare. Se non ci fosse l'interruzione avremmo sicuramente raggiunto una posizione playoff, anche per questo motivo ci piacerebbe riprendere il torneo per portare al termine la nostra missione".