Direttore vulcanico, mister altrettanto. Messina è pronta per ripartire

Catania ha l'Etna, ma i vulcani ci sono anche a Messina. Non dal punto di vista geologico ma umano. I giallorossi, infatti, quest'estate sono ripartiti da Pietro Lo Monaco, nuovo direttore generale. Una scelta, la sua, che ha diviso la tifoseria visto un passato turbolento sullo Stretto, fatto di promozioni ma anche di una retrocessione nel derby. Ma il DG dei peloritani, con le sue spalle larghe, ha messo da parte le critiche per provare a salvare il nuovo Messina del patron Sciotto, tornato in C dopo anni di tentativi. Lo ha fatto con un budget non di primo piano, puntando su un direttore sportivo messinese DOC come Argurio, abituato a mixare underdog nostrani e balcanici di qualità.

E lo ha fatto anche puntando su mister Sullo, scommessa persa dopo due mesi di campionato. La sconfitta interna col Monterosi, la quinta su otto gare, è costata cara a uno dei grandi simboli del grande Messina che fu: l'esonero di uno degli uomini protagonisti dell'epica cavalcata in A di 20 anni fa ha portato a Messina un altro vulcano come Lo Monaco. Non dirigenziale ma tecnico: Eziolino Capuano. Un'intesa sfiorata in estate e adesso formalizzata.

Con due vulcani così (il terzo ci sarebbe pure, il sindaco Cateno De Luca, divenuto famoso per le sue conferenze stampa durante la crisi sanitaria), l'Etna potrebbe iniziare a impallidire. La speranza, tra i tifosi giallorossi, è che l'idillio Lo Monaco-Capuano duri a lungo. E riporti in auge un Messina tristemente penultimo nel Girone C.