Ad F.Andria: "Segnali sopravvivenza club. Riammissione in C da non escludere"

È andata bene. Ma non benissimo. Due tesserati su tre, stando alle parole affidate da Pietro Lamorte, amministratore delegato della Fidelis Andria, ai colleghi di TeleSveva, hanno aderito alle transazioni proposte dalla società per chiudere le pendenze e abbassare la massa debitoria del club andriese: "C'è stata una prima fase di tentativi di accordi verbali dove più o meno abbiamo capito quella che era la disponibilità, poi io mi sono trovato da un lato a chiedere un intervento importante a Roselli e Catapano e con delle aspettative devo essere sincero che non sono state rispettate. Nel senso che mi hanno messo a disposizione una somma importante ma nelle trattative non ho trovato la disponibilità che mi aspettavo quindi diciamo che abbiamo raggiunto l'accordo più o meno con il 60 per cento, un po' più della metà dei tesserati. In questo modo abbiamo abbiamo reso la debitoria della stagione più bassa in maniera importante e quindi il peso della stagione in corso si è ridotto notevolmente ma non è del tutto risolto".

Possono tirare un piccolo sospiro di sollievo i tifosi della Fidelis. Se non ci fosse stata la volontà di dare un futuro al calcio andriese, la macchina delle transazioni non sarebbe stata nemmeno avviata: "Questo tipo di sforzo, che è stato uno sforzo importante, è un segnale di sopravvivenza del club altrimenti si sarebbero già fatte scelte diverse. Le condizioni sono cambiate la prospettiva del futuro c'è e in questi giorni possiamo iniziare ad avere delle nuove interlocuzioni che possono essere anche a brevissimo e potrebbero interessare anche la Mergers Corp".

Ipotesi riammissione in C? "Da non escludere, teoricamente c'è una finestra e ci potrebbe essere le possibilità: il tutto è collegato al tipo di prospettiva che si viene a creare, quindi nelle prossime due settimane dovessimo avere una interlocuzione importante con consapevolezza e ridato equilibrio a tutti i conti finanziari può essere anche una prospettiva".